Milano 10 Marzo – Con tutto il rispetto per le giovani marmotte. Ma non potrà essere un ex boy scout a gestire la sicurezza di Milano, con l’ondata di profughi che riprenderà da qui a un mese e con il nodo periferie e occupazioni abusive ancora irrisolto. La notizia è di queste ore. Il sindaco Sala si prepara a un rimpasto di giunta dopo che l’assessore alla sicurezza Carmela Rozza è stata nominata in Regione. E tra i primi nomi proposti per occupare il posto lasciato vacante da Rozza c’è proprio quello di Anna Scavuzzo, già vicesindaco di Sala e assessore all’Istruzione. E appunto ex boy scout. Ma nominare lei – che è sicuramente persona preparata e perbene famosa per l’occhialino da maestra elementare e suo malgrado per gli aumenti imposti a scuole estive e case vacanza – nella poltrona più importante della giunta significa aver capito poco Milano. Il verdetto delle urne ci ha consegnato un Pd forte nel centro storico e in porta Romana ma in calo vertiginoso appena fuori dalla cerchia dei bastioni con percentuali attestate su un 24,87% di voti nella zona sud est e appena il 24,56 nel collegio Milano Sesto. Si può ragionare di cali fisiologici o di refoli leghisti ma numeri del genere sono il segno evidente che oltre la Milano dei salotti, oltre gli aperitivi in piazza Aulenti, oltre i caffè letterari della Darsena c’è una città laboriosa e concreta che è stufa dei centri sociali sbiaditi e arroganti, degli abusivi che ti scippano la casa, delle vie malfamate e buie e dei profughi che bivaccano nelle strade. Saprà la Scavuzzo confrontarsi con tutto questo? Levarsi il piglio da boy scout e da zelante mediatrice di ogni fede e grado per riportare la legalità dove si è persa? Ci ha provato la Rozza che è amministratrice esperta e le periferie le ha girate tutte perdendoci il fiato e le forze. E non ha ottenuto i risultati sperati. Dubitiamo possa riuscirci la Scavuzzo. È renziana di ferro, balbettano nel Pd (anche Matteo guarda caso è boy scout). Ma neanche questo è garanzia di successo e di sostegno ampio. Ha gestito le scuola e le mense dei bimbi. Ma passerà alla storia per la batosta delle rette. Infine ha amministrato Milano durante le dimissioni temporanee di Sala per l’inchiesta Expo. Ma è parsa una brava supplente piuttosto che un alter ego del sindaco. Forse sbagliamo ma da Sala ci aspettavamo di più: scelte diverse e piglio diverso. Milano non è un bel bosco incantato dove basta accendere un fuoco per ritrovare la strada.
Simona Bertuzzi (Libero)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845