Autonomi i più tartassati, versano più Irpef di dipendenti e pensionati

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Pagano poco più di 4.700 euro l’anno contro i 4.000 euro dei dipendenti e i 2.900 euro dei pensionati

Milano 11 Marzo – E’ il lavoro autonomo a versare più tasse al Fisco. A sfatare la convinzione che siano i lavoratori dipendenti a contribuire di più al gettito delle imposte è la Cgia. L’Associazione ha elaborato le dichiarazioni dei redditi del 2016, le ultime disponibili, per definire la fotografia dell’Irpef, quella che è la principale imposta pagata dai contribuenti italiani allo Stato italiano. A versare l’Irpef sono solo le persone fisiche (lavoratori dipendenti, pensionati e lavoratori autonomi) e, come risulta dalle dichiarazioni dei redditi del 2016, questi soggetti danno all’erario oltre 155 miliardi all’anno. L’incidenza di questo gettito sul totale delle entrate tributarie è pari al 33 per cento. Le partite Iva costituiscono solo l’11,4 per cento del totale delle persone fisiche presenti in Italia (pari a poco più di 4.660.000 unità), ciascuno di essi (artigiani, commercianti, piccoli imprenditori, liberi professionisti, etc.), versa mediamente poco più di 4.700 euro di Irpef all’anno, rispetto ai 4.000 euro che mediamente vengono prelevati dalla busta paga di un lavoratore dipendente e a poco più di 2.900 euro che, invece, il fisco incassa da ogni pensionato.

«Abbiamo ritenuto necessario puntualizzare questa questione – dichiara il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo – per sconfessare una tesi sempre più diffusa secondo la quale le tasse in questo Paese vengono pagate principalmente da coloro che subiscono il prelievo alla fonte. Per carità, nessuno disconosce che tra il lavoro autonomo ci siano delle sacche di evasione o di sotto-dichiarazione che vanno assolutamente contrastate, ci mancherebbe. Questi dati, tuttavia, dimostrano inconfutabilmente che il popolo delle partite Iva dà un contributo significativo alle casse dell’erario ed è mediamente più tartassato degli altri contribuenti».

Ritornando ai numeri, in Italia i lavoratori dipendenti e i pensionati ammontano ad oltre 35.650.000: questi ultimi costituiscono l’87,5 per cento del totale dei contribuenti Irpef e subiscono un prelievo complessivo di 127 miliardi di euro all’anno (pari all’81,9 per cento del gettito totale Irpef). Gli autonomi, invece, sono poco più di 4.660.000 lavoratori, pari all’11,4 per cento del totale dei contribuenti Irpef. Al fisco versano quasi 22,5 miliardi di euro (pari al 14,5 per cento del totale).

«Speriamo che il prossimo Esecutivo intervenga da subito con misure puntuali che vadano ad alleggerire il carico fiscale sulle piccole e micro imprese – dichiara il Segretario della Cgia Renato Mason – Questo avvantaggerebbe anche i lavoratori dipendenti, visto che anche in questi ultimi anni di difficoltà economica la stragrande maggioranza dei nuovi posti di lavoro è stata creata dalle attività di piccola dimensione».

A livello territoriale la regione che presenta il più alto numero di lavoratori attivi è la Lombardia (oltre 3.785.000 dipendenti e poco più di 839.000 partite Iva) che ha quasi 10 milioni di abitanti. Subito sotto troviamo il Lazio, per quanto concerne il numero di lavoratori dipendenti (poco più di 2 milioni) e il Veneto, per quanto riguarda i lavoratori autonomi (attorno a 463.300). Il Veneto è al terzo posto a livello nazionale anche per il numero di lavoratori dipendenti (1.892.768), mentre l’Emilia Romagna si posiziona sull’ultimo gradino del podio per via della presenza di lavoratori autonomi (425.790). Anche il maggior numero di pensionati si concentra in Lombardia (2.520.858). Al secondo posto scorgiamo invece il Lazio (1.297.744) e al terzo il Piemonte (1.256.035).

Sul fronte del gettito Irpef per regioni, infine, il territorio che ne versa di più è la Lombardia. In termini assoluti con 35,1 miliardi di euro (pari ad una Irpef media di 6.085 euro). Seguono il Lazio con 17,7 miliardi (Irpef media di 6.058 euro) e l’Emilia Romagna con 14,1 miliardi (Irpef media di 5.245 euro).

Sandra Ruccio (La Stampa)

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