L’incidente avvenuto sul volo Houston-New York dopo la richiesta dell’assistente di volo e nonostante le proteste. La compagnia: ci scusiamo, non accadrà mai più.
La compagnia aerea promette un’inchiesta approfondita. Si dice dispiaciuta. E chiede scusa. Ma su più fronti parte l’appello al boicottaggio. A non salire mai più sui loro velivoli. Soprattutto dopo aver scoperto che un bulldog francese di dieci mesi è morto dopo essere stato depositato nella cappelliera sopra ai sedili dell’aereo su richiesta di una hostess. E nonostante le rimostranze dei proprietari, una mamma e due figli piccoli. Il tutto è successo sul volo United 1284 da Houston a New York-LaGuardia.
La richiesta a bordo
Poco prima del decollo — per ragioni ancora da chiarire — «l’assistente a bordo ha chiesto ai passeggeri di mettere la cuccia non sotto al sedile anteriore, ma nella cappelliera per la durata di tutto il volo», racconta sul suo profilo Facebook June Lara, seduto dietro alla famiglia in quello che definisce «il primo e ultimo volo United». «I tre passeggeri hanno insistito a lungo sul fatto che là sopra il cane non avrebbe avuto aria a sufficienza per le tre ore di viaggio, ma il personale è stato irremovibile».
Le lamentele in volo
Alcuni passeggeri ricordano di aver sentito dei lamenti provenire dallo spazio dov’era depositato il cane durante il volo. «Poi quando siamo atterrati non sentivamo alcun suono — continua Lara —, mamma e figli chiamavano per nome, Rapacito, ma niente da fare. Una volta aperta la borsa l’animale non si muoveva più. La madre e la figlia hanno tentato di rianimarlo, inutilmente. Ho pianto con loro tre minuti dopo mentre la famiglia guardava il suo corpo senza vita». «Vorrei aiutare questa donna e sua figlia — scrive su Twitter un’altra passeggera, Maggie Gremminger —. Hanno perso il loro cane per colpa dell’assistente di volo United». Secondo il Dipartimento dei Trasporti l’anno passato 18 animali sono morti durante il trasporto sui velivoli United, tre volte quelli deceduti su tutte le altre compagnie messe insieme.
Le parole della compagnia
«Questa è una tragedia che non si sarebbe mai dovuta verificare», spiega in un comunicato United. «Gli animali non vanno mai messi nelle cappelliere. Ci assumiamo la piena responsabilità per quanto accaduto ed esprimiamo le nostre più profonde condoglianze alla famiglia. Ci impegniamo a dare loro tutto il supporto necessario». Il vettore americano promette di fare chiarezza. «Stiamo in parallelo indagando per capire cosa e perché sia successo tutto questo in modo da prevenire che questa situazione si verifichi di nuovo». Secondo le regole della stessa United gli animali in cabina «devono stare in un contenitore e appoggiati nello spazio vuoto al di sotto del sedile anteriore». In nottata — ora italiana — un portavoce di United ha detto all’agenzia Ap che l’animale si trovava in una borsa «che ostruiva parzialmente il corridoio e per questo l’assistente di volo ha chiesto di appoggiarla nella cappelliera, non ci è ancora chiaro come mai il cane non sia stato messo sotto».
Un anno di incidenti
La compagnia aerea statunitense, tra le più grandi del mondo (148 milioni di passeggeri trasportati nel 2017) torna così nella bufera — social — appena un anno dopo il doppio incidente che l’ha portata sulle prime pagine dei giornali, sulle home page dei siti web e sulle aperture dei telegiornali. Alla fine di marzo 2017, infatti, due ragazze che volavano con i biglietti staff erano state fatte scendere da un volo perché i loro leggings risultavano «non appropriati». Pochi giorni dopo il dottor David Dao era stato trascinato giù dall’aereo di peso perché il volo è in overbooking. Il video di quell’operazione— che aveva coinvolto anche due agenti (poi licenziati) — era finito su tutti i social. Diverse settimane dopo passeggero e United avevano raggiunto un accordo extra-giudiziario segreto nella cifra, ma che secondo diversi dovrebbe essere molto elevata.
Leonard Berberi (Corriere della Sera)
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