Milano 15 Marzo – “Autobus 94, per favore rallenta”. Il messaggio, affidato ad un cartello bianco che sventola dal balcone, è rivolto agli autisti della linea che ormai da quasi due anni passa stretta tra le case di via Ariberto, a due passi da Sant’Ambrogio. Da quando, nell’estate del 2016, il percorso dell’autobus che collega Porta Volta alla stazione di Cadorna è stato deviato per il cantiere della M4, la zona è provata dai disagi. L’ultimo ha trovato casa in una palazzina d’epoca all’incrocio tra via Ariberto e via Ausonio: «Ogni volta che la 94 passa — spiega Martina Grignolo che abita al secondo piano —trema tutto. E trema di brutto. Si sente in ogni locale della casa, dai vetri ai pavimenti. Dovrebbe transitare a passo d’uomo, anche perché qui davanti c’è una scuola elementare, ma non lo fa». Così, di comune accordo, i condomini hanno deciso di esporre tre cartelli, uno per piano. Oltre a quello che invita il signor autista a rallentare, uno precisa “sempre a passo d’uomo, anche di sera e nei festivi” perché, di qui l’allarme, “la casa trema”. Oltre al fastidio per le vibrazioni, infatti, il timore è che l’edificio possa subire danni strutturali: «Abbiamo paura anche per la sicurezza dello stabile» taglia corto da dietro la porta di casa l’inquilina dell’ultimo piano. E a spiegare quale sia, nel dettaglio, la questione è l’amministratore di condominio, Antonino Impennato: «In tutta questa zona ci sono case costruite tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento che presentano crepe, anche di una certa rilevanza. L’autobus, quando passa all’incrocio tra le due vie dove c’è un tratto di pavé, provoca delle vibrazioni che, per quanto minime, possono aggravare i problemi già esistenti». Nessun pericolo di crolli, assicura, «ma certo non è sano, è meglio che questa situazione si chiuda al più presto. Il 24 ottobre 2016 abbiamo mandato una raccomandata ad Atm e ai vigili, ma non abbiamo mai ricevuto risposta». Il fatto è che, spiega chi abita nel quartiere, una strada stretta come via Ariberto non può sopportare il passaggio di un autobus. Stefania, che abita nel condominio di fronte dal quale si entra da via Ausonio, non ha problemi, ma è bene al corrente di tutto: «So che dall’altro lato della strada ci sono danni concreti». Un paio di portoni più in là, al 21 di via Ariberto, la signora De Micheli racconta al citofono cosa succede tutti i giorni: «Dovrebbe salire e mettersi a guardare la tv seduta in poltrona. Quando arriva la 94 inizia a vibrare il pavimento, sembra il terremoto». Le proteste dei residenti, in questi mesi, si sono diffuse in tutto il quartiere. Renzo Bon, titolare del bar della via, conferma: «Soprattutto chi abita agli ultimi piani si lamenta. Noi, stando a livello strada non sentiamo nulla, ma subiamo altri disagi come la strada chiusa ogni due per tre per lavori». Non sono soltanto muri, vetri e pavimenti a tremare, ma anche l’asfalto si è crepato sotto il peso dell’autobus: la via è già stata chiusa due volte. L’episodio più eclatante risale al novembre del 2016 quando l’asfalto crollò: «La strada è spesso chiusa perché, a causa delle vibrazioni del cantiere di via De Amicis, si rompono le tubature», racconta Alice Mocellin. E allarga le braccia: «Esasperata dai disagi, traffico compreso, ho deciso di vendere la casa». E poi ci sono lo smog, come lamenta una coppia con una bimba piccola che abita poco distante dall’incrocio con via Olona, e le soste delle auto: «Non parliamo dei parcheggi, drasticamente diminuiti e delle strisce blu che sono a pagamento anche per i residenti». E poi, sempre muri e soffitti crepati: «Abbiamo mandato diverse lettere e non abbiamo ricevuto risposta. Speriamo che l’autista veda almeno i cartelli».
Federica Venni (Repubblica)
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