Riportiamo la vicenda come raccontata da Repubblica, sempre per evitare di essere accusati di diffondere fake news o di alterare la realtà:
Rapinati di soldi, portafogli e telefoni. Minacciati con un’arma, un coltello o forse una pistola. Infine l’epilogo peggiore, il pestaggio per uno studente 22enne e lo stupro subito dalla sua fidanzata 19enne. L’aggressore, descritto come “sudamericano”, sarebbe poi fuggito sulla Fiat Punto della coppia.
È successo lunedì sera, poco dopo le 23 e il luogo mette i brividi. Perché in fondo a via Chopin, in zona Ripamonti a sud di Milano, si era consumata una identica rapina con stupro ai danni di una coppia di fidanzati appartati in auto, la notte del 4 giugno 2005.
Allora gli assalitori si mossero in branco, cinque ragazzi romeni di cui due minorenni, fermati in poche ore dai poliziotti della Squadra mobile. In questo caso indagano i carabinieri della compagnia Monforte, che hanno ascoltato il racconto delle due vittime. La ragazza è stata medicata alla Mangiagalli
Seconda volta, sempre stranieri, sempre periferia, sempre seguito da un silenzio imbarazzante. Se capita ad Asia Argento, SE, mesi di campagne, articoli, interviste. Se capita in periferia di Milano ad una qualunque silenzio di tomba. Soprattutto se a compiere questo orrendo gesto è un pagatore di pensioni. Fosse stato un autista ATM avremmo i giornali pieni. Invece a questa povera ragazza hanno dedicato cinque righe. Sia mai. Sia mai che qualcuno possa dire che sono troppe le donne abusate da Italiani siano già troppe per poter tollerare che ce ne siano altre stuprate da stranieri. Ragionamento, peraltro, non mio. Ma della Serracchiani.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,