I cani sono un arricchimento inestimabile per la vita di un bambino, da moltissimi punti di vista. Spesso il cane è la presenza più costante in casa, sempre pronto ad accogliere festosamente anche se a scuola è andata male! I bimbi vedono i cani come amici, compagni di giochi e ‘fratellini’ che danno affetto. L’importante è che il cane sia compagno di gioco e non giocattolo e che il bambino lo rispetti: di questo sono responsabili i genitori, o comunque gli adulti. I genitori devono mediare e spiegare ai bimbi, in maniera diversa a seconda della loro età, che i cani per quanto nostri ‘parenti’, capaci di capirci in maniera straordinaria e di adattarsi alla nostra vita come nessun altro animale sulla terra, sono comunque diversi da noi e questa diversità deve essere riconosciuta e rispettata. Ci si dovrebbe sempre ricordare che i bimbi (e anche i cani!) ci guardano. È da come noi adulti ci comportiamo con i cani che i bambini imparano a loro volta come agire nelle diverse situazioni. Usare toni e maniere gentili e mai punizioni fisiche con il cane è sempre una regola d’oro ma in particolare in famiglie con bambini.
Questo atteggiamento è educativo sia per il cane che lo sperimenta sia per il bimbo che osserva. I bimbi molto piccoli, sotto i tre anni di età, devono sempre essere supervisionati in maniera attiva quando sono insieme al cane di casa, anche il più docile. Supervisione attiva significa non solo essere presenti ma anche osservare cosa succede: se il bimbo dovesse, per esempio, far del male al cane in maniera inconsapevole il cane potrebbe reagire con un ringhio, cioè una normale risposta di avvertimento. Queste cose possono succedere in un attimo e un bimbo piccolissimo non è in grado di comprendere il significato di questo avvertimento e può continuare a far del male al cane rischiando di essere morso. Di questo morso sono responsabili gli adulti che non hanno supervisionato e non il cane! I cani non sono tutti uguali, ce ne sono di più tolleranti e di più fragili e spesso sono proprio questi ultimi che si trovano in difficoltà maggiori di fronte a un esserino totalmente imprevedibile qual è, ai loro occhi un bimbo piccolo. La soluzione, visto che la supervisione attiva è fattibile realisticamente per tempi limitati durante la giornata, non è quella di tenere bimbo e cane sempre separati ma organizzare delle barriere che li proteggano reciprocamente come per esempio dei cancelletti separatori.
In questo modo il bimbo sarà al sicuro e il cane si sentirà al sicuro ma allo stesso tempo vedrà il bimbo, si abituerà al suo modo di muoversi, prenderà informazioni importati su chi è quell’esserino uscito improvvisamente dalla carrozzina e dal lettino per diventare attivo e invadente nell’arco di pochi mesi se non di poche settimane! I cani che vivono in giardino hanno meno occasioni di abituarsi ai bimbi piccoli della famiglia e quindi occorre maggiore attenzione: anche in giardino organizzare barriere sicure è fondamentale. Mantenendo ferma la regola della presenza costante di un adulto, i bimbi più grandi devono essere educati a come interagire con il cane. Non solo, come tutti sanno, il bimbo non deve mai disturbare il cane quando mangia ma è fondamentale, soprattutto se si tratta di un cucciolo, che non lo disturbi quando dorme o comunque quando cerca di stare tranquillo nella sua cuccia. Un’altra informazione importante da trasmettere ai bimbi è che se il cane si impossessa di qualcosa, sia essa un giocattolo, del cibo o magari il posto sul divano, quello che devono fare è chiamare subito un adulto piuttosto che risolvere da soli la situazione. Cani sani e senza particolari problemi di comportamento si adattano bene all’inevitabile imprevedibilità dei bambini ma cani malati, anziani o difficili possono destare più preoccupazioni. Campanelli di allarme come un ringhio, la tendenza ad allontanarsi sempre alla vista del bimbo, segni di paura o di eccessiva eccitazione non vanno mai trascurati: subito un incontro con un Veterinario esperto in comportamento.
Lorella Notari
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