Arsenal-Milan 3-1
Milano 16 Marzo – “Non andremo a Londra in gita” aveva detto Gattuso. Aveva ragione, perché il Milan gioca alla pari con l’Arsenal, crea di più, lotta di più, spreca anche di più e alla fine viene eliminato per degli episodi, non solo arbitrali.
La UEFA dovrebbe seriamente interrogarsi sul medioevo in cui vive. Il rigore che l’arbitro svedese Eriksson e l’addizionale di porta concedono ai Gunners sul finale del primo tempo col Milan in vantaggio è qualcosa di a dir poco vergognoso. Uno dei più grossi errori arbitrali degli ultimi vent’anni, l’arbitro di porta a distanza di un metro da Welbeck e Rodriguez non può non vedere che tra i due non c’è contatto. “Lo scivolatore seriale”, così Welbeck viene soprannominato in Inghilterra, si lascia goffamente cadere con un tuffo truffaldino con l’intenzione di ingannare l’arbitro senza essere sfiorato, una simulazione addirittura mal riuscita che però fa sentire in dovere il giudice di porta di comunicare al direttore di gara che è calcio di rigore. Un obbrobrio, un errore che in Italia col VAR sarebbe stato immediatamente corretto, la UEFA farà bene a sbrigarsi ad introdurre questa tecnologia nelle competizioni europee, perché episodi così ignobili non possono compromettere il risultato di partite così importanti, il sistema tecnologico per evitare scandali di queste dimensioni oggi c’è, che venga usato.
Welbeck per il suo gesto è stato persino contestato dagli stessi tifosi dell’Arsenal, chissà cosa hanno visto l’arbitro e il giudice di porta. E pensare che in Italia c’è ancora qualcuno contro il VAR. Viene da chiedersi cosa avrebbe detto Simone Inzaghi se a Kiev gli avessero fischiato contro un rigore del genere, visto che pochi giorni fa ha affermato che l’Europa League è meglio della Serie A perché non c’è il VAR.
Il Milan non va a casa solo per colpa dell’arbitraggio, anche se ci si chiede come faccia un arbitro del genere ad arbitrare in Europa visto che ne combina di tutti i colori al Diavolo per tutta la partita. Il Milan va a casa soprattutto perché ha sbagliato la gara d’andata a San Siro. In quella occasione l’Arsenal fu più bravo e vinse, ma a Londra il Milan dimostra per 70′ minuti di non essere inferiore, passando in vantaggio con un gran gol di Calhanoglu, reagendo al pareggio che gli arbitri regalano ai Gunners e mettendo in seria difficoltà gli avversari, il limite è sempre quello di sbagliare troppi gol e anche in questa serata i rossoneri sciupano almeno quattro occasioni nitide.
Una grande gara, fino a quando Donnarumma con una papera spezza i sogni concreti di qualificazione e taglia le gambe ai suoi compagni. Tre gol da fare sono troppi e il Milan subisce anche il terzo, tanto per cambiare irregolare anche questo per una posizione di fuorigioco di Wilshere non vista dal guardalinee.
“Niente alibi, non si deve mollare mai” dice Gattuso nel post partita. Ha ragione, il Milan merita gli applausi per come ha giocato e per come ci ha creduto, quindi testa alta e andare avanti. Perché il Milan esce più forte di prima da questa partita. Molto più forte.
Racconto e analisi tattica
Gattuso manda in campo le due punte col 4-4-2, l’Arsenal si schiera col 4-2-3-1.
Il Milan punta molto sulle catene laterali e da queste situazioni mette spesso in difficoltà la difesa dell’Arsenal che si muove male, sia quando i rossoneri cercano il fondo per il cross, sia quando gli esterni rientrano per andare al tiro o cercare lo scambio. Il Milan muove il pallone con precisione e velocità in fase di manovra spostandolo da una parte all’altra del campo in cerca dell’imbucata, le due punte si alternano nei compiti con una che si abbassa e l’altra che detta la profondità ma non sempre i tempi sono perfetti. L’Arsenal palleggia bene e quando lo fa a due tocchi dà l’impressione di poter essere pericoloso costringendo il Milan ad indietreggiare, Ozil è sempre il faro offensivo della squadra e i compagni si appoggiano sempre a lui per la rifinitura. L’appoggio offensivo di Ramsey costringe Montolivo agli straordinari e Bellerin molto alto sulla destra offre sempre l’opzione per allargare il gioco.
Dopo 30 secondi l’eroe di Genova André Silva ha sul piede la palla del vantaggio offerta da Borini ma la spreca con un bolide che finisce sull’esterno della rete. Lungo fraseggio dell’Arsenal che arriva dalle parti di Donnarumma solo con un sinistro di Welbeck respinto dal portiere rossonero. Al minuto 36′ Calhanoglu riceve da Rodriguez e fa secco Ospina con una sassata da trenta metri. 0-1.
L’Arsenal risponde con un tiro da fuori di Ramsey che Donnarumma devia in angolo. Poi lo scempio. Rigore inventato per l’Arsenal con simulazione netta di Welbeck e lo stesso Welbeck trasforma spiazzando Donnarumma. 1-1.
Il Milan riparte a testa bassa e arriva in area dove Chambers tocca la palla con il braccio su un contrasto con André Silva, per l’arbitro questo non è rigore. Ci prova Wilshere da fuori ma Donnarumma respinge.
Nella ripresa il Milan attacca subito e Kessie ci prova col mancino ma Ospina è attento, dall’altra parte Donnarumma disinnesca una conclusione di Ramsey senza problemi.
Grande occasione con Suso che riceve il cross basso di Rodriguez ma la stoccata di sinistro termina a fil di palo. Intervento di Bellerin in area che blocca André Silva col pallone già passato, per l’arbitro Eriksson non è rigore, incredibile. Altra occasionissima per il Milan, André Silva inventa un cross al bacio per Cutrone che in acrobazia manda fuori ancora a fil di palo. Suso becca un giallo per simulazione ma in realtà subisce un pestone, era punizione per il Milan dal limite dell’area. Da calcio d’angolo palla al limite per Montolivo che colpisce male.
Entra Kalinic per Cutrone e il croato ha subito un’occasione, Bonucci gli mette il pallone sulla testa ma l’attaccante rossonero tutto solo in area colpisce senza forza. Entra Bonaventura per Calhanoglu. Xhaka prova il tiro dalla distanza e Donnarumma respinge il pallone nella sua porta, papera e vantaggio Arsenal. 2-1.
Il Milan ci prova ancora con André Silva che gira di testa un cross di Borini, Ospina devia in angolo. Arriva il terzo gol dell’Arsenal viziato da un fuorigioco non visto, Wilshere crossa per Welbeck che dopo aver centrato Donnarumma ribatte in rete. 3-1. Arsenal ai quarti.
Il Milan è più forte di prima. Ora tutto sul campionato.
Abbiamo già ampiamente descritto come il quintetto arbitrale si sia reso protagonista della sconfitta del Milan all’Emirates Stadium. Ora bisogna solo guardare avanti e imparare dal doppio confronto con l’Arsenal, perché queste due partite hanno molto da insegnare a questo giovane Milan. Il Diavolo ha bisogno di riempire il bagaglio d’esperienza e niente è meglio di queste partite di alto livello per farlo.
Gattuso fino ad ora ha fatto vivere al mondo Milan i tre mesi più belli degli ultimi cinque anni, creando un gruppo, infondendo il senso di appartenenza ai giocatori insegnandogli a rispettare sempre la maglia, dando solidità al sistema difensivo, centrando una lunga serie di risultati utili e dando finalmente un gioco alla squadra. Il Milan non è stato inferiore all’Arsenal nella gara di ritorno, come a voler dimostrare di aver già imparato dalla sconfitta dell’andata, ora bisogna dimostrare di essere cresciuti anche grazie all’eliminazione dal torneo europeo.
C’è un campionato ancora tutto da giocare con un posto champions ancora da decidere, senza dimenticare la finale di Coppa Italia contro la Juve.
La rincorsa in classifica è stata lunga e non è ancora completata, non sarà certo facile superare Inter e Lazio perché i punti di differenza non sono ancora pochi ma questo Milan ha dimostrato in coppa di credere alle imprese, anche se non è andata bene. Ora bisogna credere anche all’impresa quarto posto. Solo credendoci si diventa grandi.
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Andrea Mutti
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