Milano 16 Marzo – È stato fermato giovedì mattina dai carabinieri Freylin Lopez Villa, 24 anni, fermato dai carabinieri con l’accusa l’uomo che lunedì sera ha rapinato due giovani studenti universitari e violentato la ragazza 19enne tra via Peressutti e via Chopin, nella zona sud di Milano. Il violentatore, un colombiano classe 1993, era fuggito con una Fiat Punto, rapinata ai due studenti. La macchina, rintracciata grazie alla geolocalizzazione del navigatore, era stata trovata mercoledì tra l’Ortomercato e Calvairate. Aveva anche portato via il cellulare del ragazzo, e non appena l’ha riacceso i carabinieri hanno individuato la sua posizione. «Tutti noi siamo stati feriti da questa violenza assolutamente gratuita, è una ferita per tutta la città di Milano», ha detto il procuratore aggiunto Maria Letizia Mannella, esprimendo la sua gratitudine ai carabinieri. «Abbiamo dato la priorità assoluta a questa indagine», ha spiegato Mannella, che ha chiesto per il sospettato la convalida del fermo e la misura cautelare.
La pistola
Il sostituto procuratore Luca Gaglio ha spiegato che il 24enne impugnava una pistola finta a cui aveva tolto il tappo rosso, per cui era impossibile distinguerla da una vera. Le immagini della violenza sono state riprese da una telecamera, sia pur posizionata in distanza, e il quadro indiziario appare chiaro. Il fermato non aveva una residenza stabile e dormiva in zona, per esempio in un sottotetto. Ha soltanto dei piccoli precedenti per porto di arma da taglio.
La droga
«Non ricordo molto, ricordo solo la rapina, non la violenza: avevo preso dei funghi allucinogeni». Così, in sostanza, ha provato a difendersi davanti agli investigatori Freilin David Lopez Villa, il colombiano di 24 anni. Una versione che ora è al vaglio degli inquirenti. In sostanza, quando è stato fermato, la scorsa notte, verso le due, il giovane ha detto agli investigatori di ricordare soltanto i momenti della rapina e non di aver violentato la ragazza. Ad ogni modo, il colombiano dovrà essere interrogato dal gip, perché il pm Luca Gaglio, titolare assieme all’aggiunto Maria Letizia Mannella dell’inchiesta condotta dai carabinieri, ha chiesto la convalida del fermo, disposto per il pericolo di fuga, e la custodia cautelare in carcere per il pericolo di fuga e di reiterazione del reato. Il giovane, irregolare e i cui genitori vivono in Colombia, viene descritto come un «balordo» con precedenti per minacce e porto di coltello, senza una fissa dimora e che veniva alcune volte ospitato dalla sorella. Gli investigatori hanno trovato gli indumenti che indossava quella sera, la pistola giocattolo e la macchina rubata dopo l’aggressione. Da quanto si è saputo, infine, la ragazza lo ha riconosciuto dopo che le sono state mostrate alcune foto di lui postate su Facebook. (Corriere)
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