Strade dissestate, buche e pozze d’acqua pure a Milano. Ma i giornali credono alle promesse…

Fabrizio c'è Milano
La questione buche è un ottimo esempio di come 2 pessime amministrazioni possano godere di 2 trattamenti diversi da parte dell’informazione.
Sulla questione delle buche a Roma i media giustamente non fanno altro che riportare immagini di voragini con commenti ironici.
Anche a Milano  i social media e le rubriche delle lettere ai giornali sono piene di lamentele di pedoni, ciclisti e automobilisti che lamentano buche e pozze d’acqua appena piove. Ma a leggere i giornali sembra tutto a posto! L’Assessore Granelli comunica che sono stati stanziati 30 milioni per le asfaltature e 2 per l’emergenza rattoppi, informano all’unisono giornali e Tv.
Già  ma perché  una  città  che versa 1,4 miliardi di tasse e che dovrebbe conciliare 320 milioni di multe l’anno (per legge destinate a manutenzione e sicurezza stradale) ha strade sconnesse, marciapiedi trappola, avvallamenti, masselli fuori posto e appena piove diventa un lago?
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Perché sono stati commessi almeno 6 gravi errori:
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1) L’allora Sindaco Pisapia e l’Assessore ai Lavori Pubblici Carmela Rozza pensarono che negli anni pre e durante Expo si fosse  fatta troppa manutenzione stradale e tolsero nel bilancio 2016 gli stanzianenti ordinari.
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2) Nel 2017 i soldi per la manutenzione stradale vengono stanziati, ma l’entrata in vigore del macchinosissimo Codice degli Appalti voluto dal Governo Renzi paralizza le procedure di gara e così gli appalti di quell’anno non sono ancora stati realizzati.
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3) L’organizzazione della manutenzione stradale è ferma ai tempi delle carrozze! Dall’annuncio del piano di Granelli a quando le strade vengono riasfaltate passano in media 18 mesi. Ogni idea di buon senso sulla eliminazione del costosissimo pavé da strade della periferia, dove non ha ragioni storiche di esistere, è  rimasta nei cassetti.
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4) Coloro che controllano lo svolgimento dei lavori stradali, un tempo chiamati stradini oggi definiti controller, sono pochissimi. Vengono così pagati lavori fatti male, senza alcuna qualità, solo superficiali e con i tombini non in linea col manto.
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5) Pochi stanziamenti e ritardi biblici caratterizzano i lavori di adeguamento di pozzetti e rete fognaria. Così ad ogni pioggia si assiste al fenomeno dei tombini che non assorbono.
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6) Vicino ai cantieri M4 si creano avvallamenti per il passaggio di pesanti camion per il movimento terra. Nessuno ha previsto né la disciplina del passaggio né un rafforzamento della manutenzione.
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Cosi le strade dissestate provocano incidenti, falcidiano auto private e mezzi pubblici, i disagi aumentano dopo ogni pioggia. Ma nessuna denuncia filtra sui giornali.
E quando il Sindaco Sala e gli Assessori blaterano di riapertura navigli, modello Milano e “smart city” non vengono spernacchiati come la Raggi . Anzi…

1 thought on “Strade dissestate, buche e pozze d’acqua pure a Milano. Ma i giornali credono alle promesse…

  1. Purtroppo buona parte dei giornali milanesi, legati al centrosinistra, non sono imparziali verso l’amministrazione e quindi da non prendere in considerazione, la realtà della città è tutt’altra cosa e la conoscono bene i cittadini che scrivono e si lamentano.
    Basta farsi qualche giro per la città per rendersi conto di quanto i giornali mentano o fanno finta di non conoscere sulla realtà della città!
    Per Milano possiamo asserire che se non verrà dato il via ad una manutenzione delle strade e marciapiedi nel giro di poco tempo non saremo lontani dalla situazione precaria della capitale. Invece di restare sempre allocato nel suo mondo dorato basterebbe che il sindaco di tanto in tanto si facesse un giretto per la città stessa e si potrebbe rendere conto della sua disastrosa amministrazione sommata alla precedente Pisapia.
    Certamente il sindaco preferisce non farsi vedere in giro per la città onde evitare di prendersi parolacce o qualche sputazzata in faccia da qualche cittadino che non ne può più di questi “maledetti sinistri” con il potere di fancazzismo amministrativo e alfine di investire quattrini dove più fa loro comodo hanno abbandonato la città nella sicurezza, nella manutenzione, nell’ignoranza squallida e bieca.

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