Per fare 750 nomine il Comune cambia le regole. Così può assumere gli esterni

Milano

Denuncia di sindacati e Centrodestra. La Cisl abbandona il tavolo delle trattative.

Milano 21 Marzo – Ennesima frattura tra il Comune di Milano e la Cisl Fp, che lunedì ha annunciato il ritiro della firma all’accordo sulle politiche occupazionali. Non solo: la delegazione del sindacato non prenderà più parte ai tavoli di confronto con gli amministratori. Oggetto del contendere una delibera di giunta che mira a modificare il regolamento degli uffici e dei servizi di Palazzo Marino, in modo da «ampliare la discrezionalità nel conferimento degli incarichi per consulenti e alte professionalità».

Peccato che proprio il mese scorso sia stato firmato, assieme ai sindacati, il contratto nazionale delle funzioni locali, che concede maggor potere di trattazione a questi ultimi. Modificando il regolamento degli uffici prima che il contratto nazionale entri in vigore, gli amministratori potranno cavarsela con una semplice informativa, evitando un confronto puntuale con i sindacati.

«Ora l’amministrazione cambia le regole di corsa», con una delibera che prevede «nuove posizioni organizzative», quantificate in 750 unità quando nel 2011 erano solo 350, «alte professionalità e consulenze, con una moltiplicazione di poltrone e stipendi a un mese dalla firma del nuovo Contratto, che ne cambia completamente la disciplina», spiegano i delegati Cisl nel comunicato.

Altro motivo del contendere riguarda l’infornata di «esterni» attuata dalla giunta fin dal suo insediamento (nel 2016 sono state assunte circa 60 persone tra articoli 110 e articoli 90, salite a più di 80 nel 2017). Una pratica «legittima», riconosce la Cisl. « ll problema è che prima di ricorrere a questo strumento andrebbe fatta una ricognizione interna, nel caso ci fossero persone qualificate a ricoprire gli stessi incarichi che vengono elargiti agli esterni. In questo modo vengono mortificati lavoratori, dirigenti e funzionari del Comune assunti dopo concorso, come prevede la Costituzione», spiegano i sindacati.

Ora, con il nuovo regolamento, si intendono valorizzare in particolare le posizioni sub dirigenziali che riguardano due categorie: le Po (posizioni organizzative, composte da personale interno) e le Ap (alte professionalità, che possono comprendere personale interno ed esterno), disciplinandone funzioni, compiti e responsabilità. Il nuovo sistema di Po e Ap entrerà in vigore il prossimo 1 ottobre.

Il sospetto è che dando risalto a queste figure si privilegino i rapporti e le nomine di natura politica, a discapito dei meriti individuali. Una versione smentita dal Comune, per il quale «col nuovo regolamento», Palazzo Marino si prefigge «la volontà di valorizzare proprio le risorse interne, mentre per gli esterni sono già previsti 5 bandi pubblici».

Critico Alessandro De Chirico, di Forza Italia. «È incredibile la sfacciataggine di chi, per bypassare il nuovo contratto nazionale legato alla pubblica amministrazione, sta forzando la mano per fare assumere nel Comune gli amici degli amici. Una vera e propria scalata del centrosinistra per piazzare i suoi uomini. Fanno bene i sindacati a tenere alta l’attenzione a tutela dei lavoratori già presenti nell’Ente».

Andrea E. Cappelli

1 thought on “Per fare 750 nomine il Comune cambia le regole. Così può assumere gli esterni

  1. Anche a Milano i cattocomunisti radical chic cominciano a vedere l’orizzonte che per loro diventa nebbioso e allora iniziano a posizionare amici ovunque, a spese dei cittadini.
    Tutto si vuol cambiare per non cambiare nulla, al solito con la politica.
    Povera città, che fine ingloriosa con questi gestori di sinistra.

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