Milano 27 Marzo – La Pinacoteca di Brera di Milano continua il suo elegante e determinato processo di riallestimento, in vista dell’ormai sempre più vicino approdo alla Grande Brera con Palazzo Citterio e le collezioni moderne. Ma l’operazione guidata dal direttore James Bradburne è a tutto tondo e passa anche attraverso le nuove panchine per ammirare i quadri e le didascalie in caratteri più grandi.
Particolarmente suggestivo oggi l’ultimo riallestimento, che ha coinvolto le grandi Sale Napoleoniche, stanze iconiche che ospitano, tra gli altri, capolavori del Tintoretto, di Lorenzo Lotto e di Veronese. E per Bradburne questo è il riallestimento più importante. “Copre le grandi Sale napoleoniche – ha spiegato il direttore ad askanews – più i corridoio X e XI che rimettono la serie degli affreschi staccati e dei Leonardeschi nel percorso coerente della Pinacoteca, che inizia nel Medioevo e passa attraverso il Cinquecento, il Seicento, e avanti. Abbiamo rimesso il Cinquecento accanto alle Sale napoleoniche, che è dove dovrebbe essere esposto”.
In concomitanza con il nuovo allestimento è stato presentato anche il sesto Dialogo: “Attorno agli Amori. Camillo Boccaccino sacro e profano”, che vede due opere del Boccaccino confrontarsi con una grande tavola di Giulio Cesare Procaccini.
La Pinacoteca di Brera, dal canto suo, continua a confrontarsi con la Milano che vive al di fuori del museo. “Non possiamo prescindere in questo momento dall’ascoltare la città – ha aggiunto Bradburne -. E questo è lo spirito di tutto quello che stiamo facendo. Non possiamo prescindere dall’importanza della città se vogliamo rimettere Brera nel suo cuore”.
Un cuore che da due anni ormai mostra come l’apertura – intesa in tutti i sensi – sia il modo migliore per promuovere la cultura, togliendo certe patine e certi cancelli che, in fondo, non hanno alcun senso. (Askanews)
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