Milano 29 Marzo – Un fatto di cronaca emblematico che dimostra con quali sentimenti vengono cresciuti i ragazzi musulmani figli di migranti. Scrive L’Opinione “Spintonata, insultata e minacciata dai compagni di classe perché ebrea. È accaduto pochi giorni fa nella scuola elementare “Paul-Simmel” di Berlino, in Germania. Una bambina di 7 anni è stata avvicinata da un amico: “Sei ebrea?”, le chiede. La piccola ha subito risposto di sì e ha spiegato che suo papà è di fede ebraica anche se non è praticante. A quel punto è stata picchiata da diversi bambini, tutti provenienti da famiglie di fede musulmana.
Ora, Thomas Albrecht, direttore della scuola elementare nella quale è avvenuta l’aggressione, vorrebbe arruolare servizi di sorveglianza privati per garantire la sicurezza. L’episodio sta scuotendo l’opinione pubblica e ha innescato un dibattito sul cosiddetto mobbing religioso, un fenomeno molto diffuso nel Paese.
“I bambini sono sempre più spesso soggetti al fanatismo religioso dei loro genitori, fratelli maggiori o parenti più stretti”, ha dichiarato al quotidiano Berliner Zeitung l’insegnante di una scuola elementare berlinese nella quale fino al 70% degli alunni è figlio di immigrati. “Non sanno ancora leggere e scrivere, ma già dividono il loro piccolo mondo in due categorie: credenti e miscredenti, musulmani e non musulmani”.
Fanatismo, intolleranza: sono queste le premesse per l’integrazione?
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