Milano 1 Aprile – Ma no, non abbiamo bisogno di un Governo. Oggi la necessità più grande è parlar di un governo…che sarà non si sa come, non si sa quando, ma tutti dicono che ci sarà con le idee dei grillini o dei salviniani, per far contenti gli italiani che credono nel cambiamento. Un cambiamento, naturalmente pro domo loro, armonizzato con le loro esigenze. E Dio solo sa quante esigenze esistono in un paese in cui l’individualismo e l’anarchia sono sovrani. Ma nel dissertare chi sta con chi e cosa è prioritario, il dubbio che ci rifilino uno pseudo Monti c’è. Un premier preso chissà dove che, magari, ci scodella un’altra legge Fornero e allora sarebbero guai seri. Meglio lo status quo che ci fa restare nel Limbo, sospesi come gli zombi, senza volontà. In una Italietta che, considerata la politica estera di Alfano e Mogherini, vale come il due di picche. Ma sì lo status quo ci dà un po’ di pace, ci fa dormire di notte, non riserva sorprese. Ma ci sono molti obblighi da ottemperare? L’ordinaria amministrazione faccia il sufficiente. Ma così l’Italia rimane ferma? Le aspettative dei giovani vengono ignorate? I pensionati sono sempre più poveri? I migranti invadono le città? Ma, scusate, che cosa è successo fino ad ora? La verità è che se non ci fosse il cannagate dell’Isola dei famosi a diversificare gli articoli dei giornali, il tormentone del governo, delle possibili alleanze e del possibile premier sarebbe insopportabile.
Con le premesse di tanti veti incrociati, di personalismi estremi, di tattiche più o meno opportunistiche, non si va da nessuna parte, né tantomeno si vuole costruire qualcosa. Nel frattempo il commercio delle poltrone va a gonfie vele, soprattutto nel M5S che ha imparato benissimo il gioco. Nella scatoletta di tonno si sono cacciati con avidità e maestria: chi dice ancora che è un movimento anti casta?
Forse fare un governo è necessario, ma che non sia un compromesso al ribasso.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano