In Italia sopravvivere ad una rapina è reato

Attualità

Dopo la morte di una persona, le indagini sono sacrosante. Così ci siamo raccontati, quando l’oste di Lodi, che era accorso armato a difendersi da una banda di stranieri che stava derubando il locale che gestiva era stato indagato. È tutto normale. Nessuno porterà in fondo questa vicenda. Tanto più che il colpo è partito accidentalmente. Non si poteva nemmeno tecnicamente parlare di difesa era stato un caso fortuito. No, si sarebbe sistemato tutto in fase preliminare. Il PM avrebbe chiesto l’archiviazione ed a Sant’Angelo Lodigiano sarebbe tornata la quiete. Ed invece. Ed invece siamo in Italia. Per cui l’anziano di 68 anni non potrà godersi in pace gli ultimi anni di lavoro e poi la meritata pensione. No, affatto, dovrà affrontare un processo inutile, vessatorio e, soprattutto, lungo.

La stessa procedura si fa pena, costosa, impossibile da evitare, se non con la remissività. In questo sistema è più conveniente farsi derubare dai predoni, che affrontarli. Lo Stato è più esigente, meno flessibile, più costoso e meno celere. Ancora una volta il privato è più efficiente: se dovete decidere da chi farvi depredare i rapinatori sono decisamente migliori. Questo, diciamolo subito e chiaramente, è la fine del diritto inteso come patto sociale: rinuncia alla vendetta in cambio di giustizia. Questa rinuncia, al contrario di quel che pensano Saviano e compagni, non è assoluta. Esiste una clausola, fondamentale, che è quella della legittima difesa. Clausola che in questo paese viene costantemente ignorata.

Un ultimo appunto agli amici della Lega. In caso di cancellazione del reato di eccesso di legittima difesa, il problema sarebbe tutto meno che risolto. Anzi, si aggraverebbe. Perché, invece che essere accusato di un reato con pene molto basse, si vedrebbero accusati di omicidio preterintenzionale o colposo. Che sono più pesanti. Ed affronterebbero comunque il calvario processuale di cui parlavamo prima. Insomma, non si risolverebbe nulla. Qui non serve una legge. Serve un ricambio massiccio dell’apparato giudicante Italiano. Che poi è anche l’unica cosa che nessun politico sano di mente tenerebbe di fare.

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