Il cane geloso e il camino scoppiettante

Zampe di velluto

Quando giungemmo a destinazione, ricevetti una calda accoglienza da parte dei genitori di Angelo. A riservarmi un’accoglienza poco calorosa fu Ray, il loro cane pastore. Iniziò ad abbaiare appena l’auto del suo padrone con me dentro si fermò dinanzi alla sua casa. Pensai che senza dubbio stesse protestando per la mia presenza, l’unica sconosciuta del gruppo. Forse era geloso perché ero giunta insieme ad Angelo. Quando entrammo in casa, trovammo un camino acceso e scoppiettante che rendeva caldo l’ambiente e accogliente l’atmosfera.

– Sembra di essere già a Natale, manca solo l’albero addobbato – disse Luca entrando per primo e abbracciando gli zii.

Terminati i convenevoli, il padre di Angelo aprì l’anta di un armadio pieno di liquori e ne estrasse con orgoglio una bottiglia:

– Se è fuori luogo pensare al Natale, di certo non lo è per un buon brandy. Dopo cena potremmo evocare l’atmosfera giusta sedendoci tutti attorno al camino con il Napoleon da scaldare.

– Hai per caso anche la sinfonia di Beethoven? – chiese Luca: – giusto per immedesimarci meglio nell’atmosfera della réclame!

Il padrone di casa si limitò a sorridere e a mettere in evidenza il marchio del liquore che teneva in mano, mentre Angelo si diresse verso il contenitore dei Cd e iniziò a rovistarvi dentro.

– Eccolo! – esclamò tirandone fuori uno: – possediamo l’intero repertorio!

Poi inserì il dischetto nel lettore: Beethoven fece da sottofondo alla cena che già ci attendeva apparecchiata. Il tono della musica era basso e non ostacolava la conversazione.

– Come vi siete conosciuti tu e Angelo? – chiese sua madre rivolgendosi a me.

– I miei nonni hanno di recente adottato una gattina ed è stato motivo di dialogo con Angelo giacché è veterinario – dissi trattenendo il cucchiaio che si preparava a immergersi nell’invitante vellutata.

– Ottima la scelta della nonna! – sentenziò il padre di Angelo dando così valore alla sua professione giacché era lui pure veterinario. – La scienza ha ampiamente dimostrato che gli animali domestici fanno un gran bene a tutti quanti.

Dopo cena ci spostammo tutti vicino al camino acceso a sorseggiare il brandy, scaldando il ballon nel palmo della mano. La televisione era accesa, ma lo spettacolo che offriva il movimento delle fiammelle incorniciate nel camino di pietra sembrava più interessante per tutti. Anche per Ray, il cane che se ne stava accucciato sul pavimento poco lontano da noi, con il muso rivolto verso il camino e poco prudentemente a breve distanza da esso. Ci era voluto un bel po’ per farmi accettare, ma ormai si era rassegnato a considerare anche me parte della famiglia.

Ora l’unica cosa che riusciva a infastidirlo era qualche tizzone che cedeva consumato dalle fiamme, lasciando schizzare fuori dal camino un po’ di cenere mista a piccole scintille che si spegnevano prima di toccare l’ambiente circostante. Forse Ray aveva provato quanto fosse doloroso essere colpito da una scheggia di tizzone ardente: per tale ragione era allertato da ogni seppur minimo movimento della legna e da ogni scoppiettio. Anche quella sera un minuscolo frammento gli atterrò sul muso: dovette percepirne il calore perché alzò e scosse la testa, poi abbaiò contro il camino come per rimproverarlo, e infine tirò fuori la lingua cercando di leccare la piccola scottatura. Quando tornò ad appoggiare il muso sulle zampe anteriori, non mancò di prestare attenzione sollevando le orecchie a ogni minimo rumore che giungeva dal camino e che lo allertava più di quanto non facessero le nostre chiassose risa e urla.

Tratto dal libro “Dea di seduzione” di Michela Pugliese

https://www.hoepli.it/ebook/dea-di-seduzione/9788892664678.html

Sito: https://gocciadinchiostro.wordpress.com/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.