“Facendo due calcoli, la manovra 2018 dovrebbe essere così composta:
– 12,4 miliardi per azzerare le clausole di salvaguardia su Iva e accise per il 2019;
– 3,5 miliardi per la correzione del deficit eccessivo richiesto a novembre (0,2% del Pil);
– 12 miliardi per rispetto obiettivo deficit/PIL
– 2,5 miliardi per i rinnovi contrattuali dei pubblici dipendenti
– 2,5 miliardi per proroga missioni all’estero
TOTALE: 33,4 miliardi”
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Oserei dire che il M5S ha buttato l’amo con la carotina, ma chi lo ha votato è ancora più complice
di una situazione che non potrebbe essere sostenibile per il nostro paese se realizzata. Non credo, tra l’altro, che l’UE permetterebbe la realizzazione del programma M5S anche se durante il cammino del dopo elezioni rispetto allo specchietto per le allodole preelettorale la musica della spesa ha già cambiato sinfonia e i fruitori di questo ipotetico reddito di cittadinanza dovrebbero rientrare in condizioni particolari e quindi molto meno di quanto iniziato pensato. Insomma non sarà tutto per tutti come in un primo momento avevano fatto intendere i furbastri del M5S per prendere voti.
Tra l’altro c’è da tener presente che l’acqua è poca e la papera non galleggia…….
All’uscita della seconda consultazione abbiamo potuto notare un Di Maio paonazzo, con un fondo di delusione, ma soprattutto arrogante come sempre. Questo stato di cose conferma ancora una volta il vero volto del Di Maio. In effetti il Di Maio si è sentito ancor più lontano da Salvini e preso per i fondelli da Berlusconi e nel contesto si è visto impacciato e non capace di fare un minimo di autocritica e districarsi dal momento delicato. Ciò conferma che nelle difficoltà il papabile p.d.c. dimostra la sua immensa debolezza. Come ti puoi fidare che un così “piccolo uomo” rappresenti il nostro paese nel mondo? Come potrebbe nei contesti internazionali districarsi se non è capace di farlo in Patria?