Fontana: la Regione pronta a sostenere il patto Bormio-St. Moritz per le Olimpiadi

Lombardia

Come Regione pronti a cogliere in pieno le opportunità della candidatura di Milano

Milano 11 Aprile – Attilio Fontana nel giorno del suo discorso al Consiglio regionale sul programma per la legislatura in un’intervista apre all’ipotesi di candidare Milano, la Lombardia, ma anche l’Engadina ad ospitare i giochi invernali del 2026. Ma la prossima mossa spetta al nuovo governo.

«Siamo pronti a sostenere la grande la grande sfida per le Olimpiadi – spiega il governatore dopo la lettera del sindaco Beppe Sala inviata al Coni – Milano e la Valtellina hanno tutte le carte in regola per poter ospitare i Giochi invernali del 2026 insieme a St Moritz. Siamo pronti a contribuire nell’ambito delle nostre possibilità. Naturalmente con la riserva di valutare il finanziamento a seconda dei bilanci dei prossimi anni». Tra i punti del programma per i prossimi Cinque anni di governo regionale, Fontana inserisce anche la promozione di grandi eventi sportivi. Spiega che «nel 2008 a Varese abbiamo avuto i Mondiali di ciclismo, che hanno portato un grande sviluppo del turismo nel nostro territorio». Oltre ai grandi eventi sportivi, la Regione punterà nei prossimi cinque anni sull’autonomia, la sanità e il rilancio del dialogo. «Voglio introdurre la possibilità di interloquire con i cittadini e il mondo delle associazioni».

«La Valtellina ha tutte le carte in regole per ospitare le Olimpiadi del 2026 e così il mondo potrà scoprire quanto è affascinante Milano». Il governatore, Attilio Fontana, nel giorno della presentazione del suo programma di governo per la legislatura in Consiglio regionale dice si al patto olimpico tra Milano, Bormio e St. Moritz e punta ai grandi eventi sportivi per rilanciare il turismo in Lombardia.

Presidente Fontana, il sindaco Beppe Sala ha scritto al Coni per manifestare l’interesse a candidare Milano ad ospitare i giochi invernali del 2026 coinvolgendo la Lombardia. È d’accordo?

«Se dovesse esserci questa opportunità per la Regione, cercherei di coglierla con tutte le mie forze. Sarebbe un ulteriore evento in grado di contribuire ad evidenziare la bellezza e a rilanciare il nostri territori».

II Comune dice che non è in grado di finanziare il progetto e il Coni sostiene che non avanzerà alcuna candidatura senza un governo con pieni poteri.

«Questo è vero, ma mi auguro che il nuovo governo arrivi presto, anche se temo ci vorrà ancora tempo. Sono convinto che smussando un po’ di angoli si troverà una soluzione utile anche perii nostro territorio. Certo non bisogna perdere tempo per evitare che altre nazioni possano passarci davanti. Una Olimpiade anche se invernale fa gola a molti».

La Regione sarebbe disposta a sostenere il progetto?

«Potremmo contribuire nell’ambito delle nostre possibilità. Naturalmente con la riserva di valutare il finanziamento a seconda dei bilanci dei prossimi anni. La Regione vuole concentrarsi per il futuro nell’organizzazione di grandi eventi sportivi. In questo caso, poi, si tratterebbe addirittura delle Olimpiadi».

La Lombardia avrebbe le carte in regola per reggere la concorrenza di altre città europee?

«La Valtellina ha tutte le carte in regola per candidarsi ad ospitare i Giochi invernali e tutto ciò che è necessario per un comprensorio di grande importanza. Quanto all’Engadina, la Svizzera è molto vicina. Basta fare il passo del Bernina e si arriva lì».

Quindi la candidatura di Milano, secondo lei, sarebbe competitiva.

«Sono valutazioni che non spettano a me, ma al Comitato olimpico internazionale, al presidente del Coni Malagò con cui ho parlato. Noi siamo pronti a mettere a disposizione tutte le nostre competenze per questa opportunità e a collaborare. Senza alcuna preclusione nei confronti di nessuna ipotesi. Dovranno essere i. tecnici che ne sanno più di me a esprimere il giudizio finale».

Milano ospiterebbe il villaggio olimpico. Non teme che la distanza dai luoghi delle gare potrebbe penalizzare la candidatura?

«No, anzi credo che questa scelta sarebbe non solo migliore, ma anche più funzionale. Renderebbe possibile, per esempio, per atleti e allenatori scoprire come Milano sia una città particolarmente affascinante».

Nel programma di governo per la legislatura che lei oggi illustrerà al Consiglio regionale un punto importante sarà dedicato alla promozionedei grandi eventi sportivi. Perché?

«Mi sono reso conto dell’importanza di questi eventi quando a Varese abbiamo organizzato nel 2008 il campionato mondiale di ciclismo e successivamente diverse importanti gare di canottaggio. Da quel giorno c’è stato uno sviluppo del turismo straordinario. Persone che sono tornate sul nostro lago. L’interesse dei turisti per il nostro territorio è aumentato si è trasformato in aspetto della politica anche economica molto importante».

Quale obiettivo si pone per la legislatura?

«Di far partecipare Milano e tutte le città della Lombardia a tutte le sfide sportive dei prossimi anni. Perché possano diventare sede di grandi. eventi. Questo ci consentirebbe anche di intervenire per migliorare gli impianti e di metterne a disposizione della popolazione di più moderni ed efficienti».

Il presidente del Coni vorrebbe creare una sorta di Acqua Acetosa del Nord unendo l’Idroscalo al centro Saini.

«Con me non ne ha ancora parlato. Se ci fosse questa ipotesi, da parte della Regione ci sarà la massima collaborazione. Siamo a favore dello sviluppo di tutti gli sport, anche di quelli minori. Troppo spesso ce ne ricordiamo solo quando ci sono le Olimpiadi. Per questo, sono convinto che vadano sostenuti».

Oltre agli eventi sportivi su cosa punterà il suo programma?

«Autonomia, sanità e rilancio del dialogo. Voglio introdurre la possibilità di interloquire con i cittadini e il mondo delle associazioni».

Andrea Montanari (Repubblica)

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