Il prolungamento della linea 7, progettato nel 2005, sarà completato soltanto nel 2021
Milano 12 Aprile – A Milano c’è un tram che si chiama Desiderio, è chissà per quanto tempo ancora i residenti del quartiere Adriano dovranno aspettare, prima di vederlo realizzato.
Stiamo parlando del secondo lotto del progetto definitivo per il prolungamento della metrotranvia Anassagora – Quartiere Adriano, approvato recentemente dalla giunta comunale per un importo stimato di circa 15.820.000 euro. L’obiettivo è allungare di circa un chilometro il tragitto della metrotranvia 7, che da Precotto dovrebbe proseguire fino a via Adriano, all’altezza di via Vipiteno. Le origini del progetto si perdono nella notte dei tempi: come illustrato anche nel progetto reperibile sul sito di Metropolitane Milanesi, i primi piani relativi alla tratta Gobba – Precotto risalgono allo scorso millennio, Anno Domini 1996, mentre è del 2005 il progetto metrotranvia Adriano – Sesto San Giovanni – Area Falck. Insomma, ci vorranno 16 anni – se non ci saranno altri imprevisti – per concludere l’iter.
Il preliminare è stato votato nel 2014, e l’entrata in servizio è prevista per il 2021. Il progetto – realizzato da MM spa – è compreso nel più vasto intervento di riqualificazione urbana di Adriano, per il quale il governo centrale ha destinato 18 milioni di euro. Di questi, 7,9 milioni saranno impiegati per il prolungamento e coprono la metà dei costi; l’altra è finanziata da Palazzo Marino, che si occupa anche delle operazioni di bonifica.
LA DELIBERA
Difatti, come recita la delibera, durante la realizzazione della tratta Testi-Bicocca-Precotto, l’Arpa ha segnalato diverse problematiche ambientali sui terreni nei quali doveva sorgere l’infrastruttura. Tra queste la zona del futuro capolinea di Precotto, tra le vie Anassagora e Tremolini, di proprietà del Comune. Si è resa quindi necessaria una bonifica: con una seconda delibera (ottobre 2015) il progetto è stato aggiornato e suddiviso in due lotti: il primo (concernente la bonifica e il risanamento dell’area “deposito Precotto”) prevedeva una spesa di 2 milioni e 469 mila euro; il secondo (realizzazione del prolungamento tranviario) 15 milioni e 823mila euro. Lo scorso autunno l’Area Bonifiche ha dato l’ok per le operazioni di bonifica e messa in sicurezza, per le quali è stata incaricata MM. Con l’entrata in vigore del nuovo Codice dei Contratti – che prevede la necessità della progettazione esecutiva per la procedura di affidamento di appalto pubblico – la società ha dovuto riaggiornare il preliminare approvato dalla giunta, con un aumento dell’importo complessivo dell’opera (da 2 milioni e 469 mila euro a 3 milioni e 410mila). A fine 2017 il “lotto 1” è stato inserito all’interno del Programma Triennale delle opere pubbliche 2018-2020, disponendo che gli interventi fossero inseriti “nella prima annualità 2018”. Il progetto prevede anche l’abbattimento delle barriere architettoniche per agevolare l’accesso dei disabili all’interno delle vetture. Le fermate saranno inoltre dotate di percorsi tattili secondo i codici Loges.
POLEMICHE
Nelle intenzioni della giunta, il prolungamento della metrotranvia 7 dovrebbe andare di pari passo con quello della pista ciclabile, con la sistemazione degli incroci di via Tremelloni con via Anassagora, via Ponte Nuovo e la realizzazione di un anello stradale al fine di migliorare la viabilità. Ottimi propositi, peccato che dopo tre lustri ancora non si vedano i risultati. A denunciare l’inefficienza del Comune è Silvia Sardone, “lady preferenze” delle ultime regionali: «Ancora una volta il centrosinistra riconferma il suo disinteresse per il quartiere Adriano. Sala soffre della sindrome della “annuncite”, ma alla prova dei fatti non abbiamo ottenuto tutte le pensiline che chiediamo a gran voce da tempo, non è stato effettuato un potenziamento delle linee urbane, i servizi pubblici restano carenti e, come se non bastasse, con una lentezza esasperante è stato approvato un progetto di prolungamento che non connette neppure le linee metropolitane rossa e verde, fermandosi prima di Cascina Gobba».
Andrea E. Cappelli (Libero)
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hanno fatto del quartiere Precotto uno scempi. Ingorghi e strade chiuse al traffico grazie a progetti vecchi e antiquati per la realtà del 2019. Via Cislaghi è una camera a gas. Basterebbe che chi si occupa della viabilità facesse un giro in macchina alle 5 del pomeriggio per vedere come siamo messi
conosco quella strada e quartiere perché vi abitavo, l’unica realizzazione fatta è l’enorme parcheggio di via ponte nuovo e via a calamitare altre macchine. Hanno chiuso alcune vie di scorrimento , messo semafori dove non serve e incanalato traffico proveniente da sesto:pazzesco! e mezzi tagliati e non potenziati. Prima quello era un quartiere tranquillo senza traffico,quale si concentrava solo da via del ricordo all’incrocio di via arici in via padova. Ma al comune già da 20 anni ci sono mentecatti alla direzione del traffico,non sanno niente e sono sono dei politicanti.