Milano 18 Aprile – Un po’ di storia, la fotografia del presente, l’incoerenza e l’incuria in una strada “nobile” della città. E infine la constatazione che basterebbe un po’ di buona volontà per dare ordine e dignità ai luoghi.
Urbanfile documenta e suggerisce. Ne proponiamo l’articolo “Alla fine dell’Ottocento venne creata secondo il Piano Beruto (1884-1889), quest’elegante zona chiamata quartiere Magenta, che si estendeva tra il Castello Sforzesco, Corso Magenta, Porta Magenta e il nuovo Parco Sempione. Qui si trasferì buona parte della borghesia milanese, che abbandonava i vetusti palazzi del centro città per più eleganti palazzi moderni ricchi di confort all’epoca essenziali. Via XX Settembre venne concepita nell’ambito dell’urbanizzazione dell’area come perno del quartiere elegante. Fu concepita per essere lottizzata in piccoli appezzamenti destinati ad ospitare i villini signorili dell’alta borghesia, la nuova classe dominante sulla scena politica milanese. Fu così che fin dalla fine dell’Ottocento cominciarono a sorgere i primi villini in stile liberty, che ancora oggi la caratterizzano in larga parte.
Era una via elegante adatta per il passeggio, un viale a tre corsie con filare d’alberi di ippocastano a separarle in lunghe aiuole. Aiuole che avevano un marciapiedino in rizzata e un aiuola centrale cintata da una graziosa balaustra.
La descrizione di oggi: automobili sparse ovunque suddivise da tre carreggiate e da alcuni alberi di ippocastano.
A proposito delle automobili, non vi sembra ridicolo vedere che ci siano le strisce blu e gialle per i parcheggi residenti e a pagamento, mentre sui marciapiedi e sotto gli alberi il parcheggio sia libero?
Sappiamo che non si può riportare la via all’aspetto di inizio Novecento, ma un po’ più di ordine e senso civico non sarebbe meglio?
Che dire poi delle due piste ciclabili che vengono utilizzate dal 10% dei ciclisti?
Anche qui, come per il resto della città ogni ente ha eretto il proprio palo, così ravvicinati, senza un gran senso utile, troviamo un palo per il lampione, un palo per le luci centrali, un palo per i cavi dei tram, un semaforo e un palo che regge un altro semaforo a ponte…
La pista ciclabile venne creata tra gli anni Ottanta e i Novanta, sicuramente una delle prime realizzate a Milano. La ciclabile venne realizzata utilizzando una parte del marciapiede dell’ex aiuola, peccato che a volte è occupata dai sederoni delle vetture parcheggiate sotto gli alberi.
Unico pezzo sistemato misteriosamente è quello che da Via Vincenzo Monti porta alla rampa in salita per andare al Parco Sempione, naturalmente solo quello di destra, quello di sinistra è ancora utilizzato come parcheggio.
Ma non sarebbe meglio togliere le auto da sotto gli alberi, stringere i marciapiedi e far parcheggiare le auto su entrambi i lati delle aiuole? Togliere la ciclabile e rendere le decorsi laterali esclusive per chi voglia parcheggiare o andare in bicicletta? Magari razionalizzare anche i lampioni e i pali, facendo tornare anche questa via un po’ più bella?”
(per la documentazione fotografica clicca Urbanfile)
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