Milano 19 Aprile – Sono passati 90 anni dall’inaugurazione, il 12 aprile del 1928, dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, un punto di riferimento per tutta l‘oncologia italiana e europea. Qui sono nati studi che hanno cambiato l’approccio a alcune forme tumorali, tra tutti i lavori storici di Gianni Bonadonna su un nuovo schema chemioterapico per la terapia del cancro al seno, e tanti altri ancora. L’INT è stato uno dei primi centri a sviluppare, oltre all’assistenza e alla ricerca clinica, anche laboratori per la ricerca di base, precursore di una visione traslazionale della medicina e una delle prime realtà a interpretare appieno il significato di IRCCS (Istituto di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico).
Oggi ha 27 laboratori, 460 posti letto, oltre 2.000 dipendenti e nel 2016 ha partecipato a 394 studi clinici con quasi 25.000 pazienti. Moltissime sono poi le collaborazioni scientifiche internazionali. Qui sono cresciuti Pietro Bucalossi, che lo guidò a lungo per poi essere anche ministro della ricerca, dei lavori pubblici e sindaco di Milano, e Umberto Veronesi, figure che hanno segnato la storia non solo medica del nostro Paese. Il futuro dell’INT è legato a quello della Città della Salute, un progetto complicato da mille ritardi, vicissitudini legali e problemi vari, ma la sua forza deriva dalla sua storia e dai professionisti che ci lavorano con passione, entusiasmo e forte senso di appartenenza. Siamo certi che i prossimi 90 anni saranno altrettanto straordinari.
Sergio Harari (Corriere)
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