I ghisa guadagnano di più se stanno in ufficio. De Pasquale “Il PD ha danneggiato e demotivato la categoria”

Milano

Milano 19 Aprile – A Milano i vigili urbani guadagneranno di più se non vanno in strada. Sembra un paradosso, ma è quanto potrebbe succedere con la ratifica del nuovo contratto nazionale, contro il quale stanno protestando, tra gli altri, i membri del Sulpm.

Secondo quanto raccontano i rappresentanti del Sindacato unitario lavoratori polizia municipale, che in questi giorni hanno diramato un volantino, «il tetto del fondo delle risorse decentrate rimane quello del 2016, pertanto se viene erogata una nuova indennità si perderà qualcosa da un’altra parte». Un esempio pratico è dato dall’indennità che i ghisa ricevono per il servizio esterno: dal momento che per quest’ultima è previsto un tetto massimo di 10 euro per 22 giorni lavorativi, in un mese gli agenti potranno ricevere un massimo di 220 euro. Peccato che questo bonus «assorba» tutti gli altri: «Considerato che oggi riceviamo un massimo di 260 euro mensili come indennità di disagio, se il nuovo contratto venisse ratificato i vigili milanesi perderebbero 40 euro al mese di indennità» puntualizza Daniele Vincini del Sulpm.

Un’assurdità che disincentiva gli agenti dallo svolgere una delle mansioni più delicate: monitorare le strade della metropoli e soprattutto i quartieri periferici, spesso teatro di furti, aggressioni e di ogni genere di nefandezze per contrastare le quali ci si aspetterebbe di incentivare i vigili a pattugliare le zone più critiche, anziché spronarli a starsene chiusi in ufficio come semplici impiegati.

Inoltre, secondo fonti interne al corpo, sembrerebbe che le «indennità disagio» già dal 2015 non vengano riconosciute solo ai lavoratori che oggettivamente lavorano in condizioni difficili (un esempio è dato da chi fa attività di sportello in via Friuli, ribattezzato nell’ambiente “ufficio sputi e insulti”), ma a categorie che non vivono le stesse difficoltà dei loro colleghi.

La pensa in maniera diametralmente opposta Orfeo Mastantuono (Csa), per il quale «è normale che in tempi di campagna elettorale per la Rsu ci sia chi esaspera i toni e strumentalizzi, ma trovo prematuro trarre conclusioni così radicali su un contratto nazionale ancora da ratificare, che avrà sicuramente una ricaduta sul decentrato – come tutti i contratti nazionali -, ma quando andremo a ricontrattare la base di partenza sarà che il salario accessorio degli agenti dovrà rimanere invariato».

Per quanto concerne le indennità disagio, Mastantuono puntualizza che «è oggettivo che chi sta allo sportello patisca un disagio, ma la materia è normata dal vecchio contratto collettivo nazionale e i suoi confini sono ben definiti, per cui non parlerei di indennità “ingiuste” per nessuno, non mi sembra proprio ci siano gli estremi». A fare una riflessione di carattere generale è Fabrizio De Pasquale (Fi): «Spesso i cittadini si lamentano che i vigili sono poco operativi, ma con questa organizzazione e questi stipendi, come sarebbe possibile fare di più? La sinistra ha danneggiato molto i ghisa, che sono sottodimensionati sia come dirigenti che come funzionari». L’esponente azzurro non risparmia la giunta Sala, rea di “trattare male” la categoria. «Con il Pd i vigili sono poco motivati a occuparsi di sicurezza e a essere operativi, perché pagati male e costretti a limitare la propria azione da mille vincoli, pensati per non torcere un capello a centri sociali e migranti. In questo modo – conclude – non è pensabile offrire un servizio degno».

Ora, con il nuovo contratto, per i ghisa aumenteranno i giorni di reperibilità (a oggi 6 al mese) e il numero delle notti (oggi fissate in 10 al mese). V’mcini ironizza anche sull’aumento contrattuale «a elastico»: «Fino alla fine dell’anno, per un dipendente di categoria C2 l’aumento sarà di 85 euro lordi, ma dal 1 gennaio 2019 scenderà a 63,50 euro lordi. Vi sembra sensato?». Pensare che, in campagna elettorale, la sinistra aveva promesso ai ghisa 300 assunzioni, «mentre il piano occupazionale ne prevede solo 37. Stiamo ancora aspettando le altre».

Andrea Cappelli (Libero)

1 thought on “I ghisa guadagnano di più se stanno in ufficio. De Pasquale “Il PD ha danneggiato e demotivato la categoria”

  1. I vigili a Milano potrebbero essere paragonati alla famosa “primula rossa”. Mentre in città sarebbe necessario averne parecchi in giro a controllare lo stato delle vie, marciapiedi e il caos in cui versa
    la città stessa. I vigili a Milano potrebbero essere paragonati alle “meteore”.

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