Milano 19 Aprile – Milano è l’unica realtà metropolitana italiana saldamente agganciata alla ripresa economica e urbanistica dei grandi Paesi europei. Tra il 2010 e il 2017 gli investimenti immobiliari a livello nazionali sono stati pari a 38,8 miliardi, di cui 16 (il 41 per cento) nell’area metropolitana milanese. Per il 2018 si prevede un ulteriore incremento degli investimenti immobiliari italiani ed esteri, con altri sette miliardi su Milano e dintorni. Questi sono alcuni dei dati emersi oggi a Milano nel corso della presentazione di “Milano over the rainbow”, il Rapporto 2018 sul mercato immobiliare di Milano: i nuovi modelli della città, realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Vittoria Assicurazioni. Il Rapporto sottolinea come nei prossimi anni sono in programma oltre 40 grandi interventi di trasformazione edilizia in città su una superficie di 12,5 milioni di metri quadrati, per quasi 21 miliardi di euro.
“Il Rinascimento urbanistico milanese (in un Paese ancora al Medioevo) è strettamente connesso – ha affermato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, aprendo il convegno di presentazione del Rapporto – con i cambiamenti della struttura economica e culturale della città. Dall’industria all’innovazione tecnologica e alla cultura in meno di 30 anni, effettuando la più consistente trasformazionale urbana a livello delle grandi città europee. E tutto questo senza modificare l’anima della città, che è sempre accogliente con i nuovi abitanti e li invita a dare il meglio, in un clima di sana competizione e libertà di espressione”.
“Le tre ricerche realizzate da Scenari Immobiliari hanno fotografato una città in grande trasformazione economica e urbanistica – ha commentato Maurizio Aloise, Direttore Area Immobiliare Vittoria Assicurazioni – Il nostro gruppo è protagonista, con tanti altri, di questa nuova Milano dove la domanda residenziale di qualità si unisce a quella terziaria di classe A. Siamo orgogliosi che il processo di miglioramento della città sia condotto da grandi player nazionali, capaci di riprendersi dopo la crisi economica. La spinta non deve interrompersi ma proseguire su settori di frontiera come la ricerca, la sanità, la qualità della vita. E, dopo Milano, la grande sfida è rilanciare Roma”.
Gli interventi di trasformazione urbana/edilizia attualmente in corso o previsti a Milano – spiega il Rapporto -, interesseranno una superficie territoriale di circa 12,5 milioni di metri quadrati che potrebbe generare una superficie sviluppata di sei milioni di metri quadrati, concentrata prevalentemente nel settore residenziale (2,9 milioni metri quadrati), terziario (1,2 milioni metri quadrati) e commerciale (800mila metri quadrati). I servizi di interesse pubblico (ospedali/ambulatori, biblioteche, strutture per l’istruzione primaria e per l’infanzia, sedi associative) occuperanno una superficie di circa 700mila metri quadrati e gli spazi aperti di fruizione urbana avranno un’estensione pari a 4,3 milioni di metri quadrati, corrispondente al 34 per cento dell’intera superficie territoriale interessata. Si può ipotizzare un investimento complessivo di quasi 21 miliardi di euro.
Solo nei prossimi cinque anni, le principali trasformazioni urbane già avviate riverseranno sul mercato immobiliare una superficie complessiva di 730mila metri quadrati con un impatto di .valore aggiunto di circa 2,4 miliardi di euro, concentrato prevalentemente nel comparto direzionale e commerciale (29 per cento). Il settore residenziale e dei servizi di interesse pubblico occuperanno una quota di nuova superficie sviluppata rispettivamente del 24 e 18 per cento.
In tema di trasformazioni urbane è di grande rilevanza il dato relativo al contributo delle attività immobiliari e dall’edilizia della città metropolitana di Milano, che pesa per l’8,5 per cento del valore aggiunto a livello nazionale, per un totale di oltre 22 miliardi di euro, pari al 15 per cento del valore aggiunto metropolitano. Tra le città metropolitane italiane soltanto Roma riesce a superare Milano in questo ambito, con 24 miliardi di euro di valore aggiunto tra attività immobiliari e edilizia. Ma facendo le dovute proporzioni in relazione alla dimensione delle realtà territoriali di riferimento, il contributo milanese pro capite risulta di oltre il venti per cento superiore a quello romano. Tuttavia, data la grande ricchezza generata da Milano in altri settori che in altre realtà ricoprono un’importanza più marginale, la dipendenza della città dalle attività immobiliari e dall’edilizia rimane ancora limitata. Il valore aggiunto dell’edilizia e delle attività immobiliari nella città metropolitana di Milano rappresenta, infatti, appena il 15,5 per cento del totale, contro il 18 per cento di Roma, il 17,7 per cento di Torino e il 18,6 per cento di Napoli.(OmniMilano)
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