Benevento bestia nera. Crisi da cui uscire subito.

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Milan-Benevento 0-1

Milano 22 Aprile – La figuraccia adesso è completa.
Il Benevento in trasferta aveva fatto un solo punto in tutta la stagione. Questo dato dovrebbe far riflettere su ciò che è accaduto a San Siro.
All’andata con un gol del portiere all’ultimo secondo il Benevento aveva trovato il primo punto in serie A, al ritorno trova la prima vittoria in trasferta, contro un Milan senza idee e ancor più grave senza anima a spianargli la strada per una retrocessione dignitosa. Un Milan che sta rischiando di buttare via tutto ciò che di buono aveva fatto da fine dicembre fino all’inizio di marzo, una cavalcata che gli aveva permesso di sognare concretamente il quarto posto, adesso questa crisi di risultati sta rischiando di compromettere anche il piazzamento Europa League.
Contro il Benevento Gattuso decide che per ovviare al problema del gol servono le due punte dall’inizio ma l’esperimento viene bocciato dopo meno di mezz’ora tornando al 4-3-3, la partita si anima ma il problema rimane, il Milan non farebbe gol nemmeno se potesse giocare con le mani e continua a subire le ripartenze del Benevento che nel frattempo era passato in vantaggio, un vantaggio che il Milan non ha saputo più rimontare.
Un altro dato curioso è che il Benevento aveva subito gol in tutte le trasferte giocate in stagione, per l’esattezza 41 reti subite in 16 partite fuori casa, il Milan non è riuscito a segnarne nemmeno uno nella serata di San Siro e questo evidenzia ancora di più la fatica dei rossoneri ad andare in rete, il gol ormai è un vero e proprio problema.
D’accordo che il serbatoio è quasi vuoto ma questa sembra più una questione di testa che di gamba, infatti il Milan ha dato l’impressione di correre, ma mai di costruire azioni sensate e pulite, con gli unici pericoli che sono arrivati da cross alla disperata, tiri da fuori e un assolo di Kessie che ha centrato la traversa.
Davvero troppo poco per una squadra che punta l’Europa.
Gattuso ha saputo trasformare una squadra da imbarazzante a seria candidata al quarto posto, dopo sei gare senza vittoria ora dovrà rifarlo, e in fretta, per non mancare il sesto posto.

Analisi tattica.

Il Milan parte col 4-4-2 dal primo minuto.
Esperimento che non dà i suoi frutti, ai rossoneri non riesce praticamente nulla, il pressing è disorganizzato e viene lasciato troppo campo alle ripartenze del Benevento. Il giropalla è sterile e la manovra è lenta, le catene laterali vanno a rilento e sui pochi cross prodotti l’area di rigore viene attaccata con pochi uomini e con i tempi sbagliati.
Il Benevento va in gol e alla mezz’ora Gattuso torna subito al 4-3-3 spostando Cutrone a fare l’esterno sinistro, da subito il Milan gira meglio ritrovando i meccanismi ma di pericoli veri per la porta di Puggioni se ne vedono pochi.
All’inizio del secondo tempo entra Suso per dare qualità alla rifinitura dell’azione, la differenza si nota ma lo spagnolo non riesce a mettere la marcia in più alla squadra per arrivare al gol.

Zero alibi.

Dopo la partita sia Gattuso che Mirabelli hanno chiesto scusa ai tifosi. Scuse apprezzate ma che non addolciscono la brutta sconfitta che resta impossibile da digerire.
Per questa figuraccia colossale non possono esserci alibi. Contro l’ultima in classifica, praticamente già retrocessa e che aveva collezionato solo un punto in 16 trasferte, non ci sono giustificazioni per la sconfitta, non conta la stanchezza, la difficoltà ad andare in gol, la serie di risultati negativi da cui si arriva, niente.
L’atteggiamento di alcuni giocatori è stato imbarazzante, su tutti André Silva che quasi passeggiava in un campo di margherite, ma in generale la prova di tutta la squadra è stata insufficiente.
Sembra che adesso che la Champions è sfumata il Milan abbia staccato la spina, un po’ come successe l’anno scorso all’Inter, perché un calo di condizione fisica può starci ma l’atteggiamento e la voglia non possono mancare. Fiorentina e Atalanta non regaleranno di certo il sesto posto e non si può pensare di fare affidamento sulla vittoria della Coppa Italia per entrare in Europa, a maggior ragione dovendo affrontare in finale la Juventus.
Meglio darsi una mossa subito perché ci ricordiamo come finì la stagione dell’Inter l’anno scorso. Il Milan non può stare fuori dall’Europa.

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