Pagano la loro bravata, bocciati 3 degli studenti di Lucca

Cronaca

Milano 22 Aprile – La bravata costa cara. Saranno bocciati tre dei sei studenti quindicenni dell’istituto tecnico commerciale “Francesco Carrara” di Lucca, coinvolti nella vicenda delle offese e minacce al professore di italiano e storia filmate e poi diffuse in rete con un video. Lo ha deciso il Consiglio di istituto riunitosi oggi.

“In relazione ai gravi eventi di indisciplina verificatesi” lo scorso 10 aprile, Il Consiglio d’Istituto ha confermato, dunque, per 3 alunni la proposta del Consiglio di Classe di “non ammissione allo scrutinio e conseguente non promozione”.

 Per due alunni è stata confermata la sospensione fino al 19 maggio. Per un altro alunno è stata deliberata da parte del Consiglio di Classe una sanzione di 15 giorni di sospensione e non soggetta alla valutazione da parte del Consiglio d’Istituto.

Tutti e sei gli alunni, i quattro ripresi nel video e i due autori dei filmati che hanno fatto il giro del web, sono indagati dalla Procura dei minori presso il Tribunale di Firenze per i reati, in concorso, di violenza privata e minacce, in quanto ritenuti responsabili di “un’azione complessivamente volta e preordinata a umiliare e dileggiare il professore, anche attraverso la videoripresa e la successiva diffusione dei filmati mediante whatsapp”. Uno degli indagati dovrà rispondere anche del tentato furto del tablet contenente i dati scolastici, il registro di classe, che ha provato a sottrarre al docente che si rifiutava di dargli un voto superiore al suo rendimento.

L’Istituto “Francesco Carrara”, ha detto il preside Cesare Lazzari, “non è rappresentabile attraverso qualche sciagurato che ha offeso l’impegno dei nostri studenti, dei docenti, delle famiglie e di tutti coloro che operano in una comunità scolastica conosciuta per la sua serietà ed oggi così infamata!”

“Quanto avvenuto in quell’aula non rappresenta l’Istituto Francesco Carrara: non siamo così, siamo tutti offesi ed il rispetto per chi è più direttamente esposto non è una debolezza, ma la forza di una comunità scolastica e di una amministrazione che osserva, ascolta e valuta chi si mette fuori dalla convivenza civile”, ha aggiunto il dirigente scolastico,  professore Cesare Lazzari. (Adnkronos)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.