Milano 23 Aprile – L’inchiesta anche divertente è di Sara Bettoni sul Corriere. Scrive “Alcune centinaia di persone risalgono le scale del metrò alla fermata Duomo. Davanti ai tornelli trovano schierata una squadra di sette controllori. Palmari alla mano, non intendono lasciar sfuggire nessuno. «Biglietti prego» chiedono con fermezza. Una ragazza non ha alcun tagliando da mostrare e desiste dall’accampare una scusa. Roberta Traversone, una degli addetti Atm, emette lo scontrino-multa che la viaggiatrice a sbafo sceglie di pagare subito. Poco dopo, una coppia di giovani saliti a Sesto-1° Maggio esibisce ticket da 1,6o euro: «L’edicolante ci ha detto che andavano bene». «Ma è valido solo fino a Loreto — si sentono rispondere i due —, devo sanzionarvi». Fanno 36,5o euro compreso il costo nel biglietto integrativo. Sono 152 i controllori in campo per Atm nel 2018, 22 dei quali donne. Obiettivo: abbattere la quota di furbetti di qualsiasi età che salgono sui mezzi pubblici a scrocco. Gli addetti si dividono il servizio in quattro turni. Squadre numerose per le linee del metrò, in cui si lavora «a pettine». Per bus e tram gruppi ristretti: basta un addetto per ogni porta. Si chiede all’autista di aspettare qualche minuto e si verificano i biglietti in banchina o a bordo. Mentre in metrò si riducono i «saltatori» di tornelli «sulle linee di superficie è più facile trovare trasgressori — dice Traversone nella pausa tra i controlli di un tram e l’altro alla fermata del Broletto —. Come donna non ho difficoltà. Anzi, i passeggeri hanno un atteggiamento meno aggressivo». La fantasia per scampare alla multa non manca. «La scusa più divertente? “Ho lasciato a casa l’abbonamento perché non pensavo servisse mostrarlo, tanto l’ho pagato”. E poi ci sono quelli che prendono in prestito la tessere di un amico o familiare». Le verifiche continuano sui mezzi di superficie. Poco doPo le 3 di pomeriggio in via Broletto passa il 12, scende un terzetto di turisti cinesi. I loro ticket sono stati timbrati alle 11.52. Evidentemente sono scaduti. Un altro degli addetti, Alessandro Solia, si rivolge a loro in inglese. Gli evasori non vogliono mettersi in regola, per questo si beccano un verbale e ne se vanno arrabbiati. «Ma di solito gli stranieri sono attent » spiega Solia. In cima all’elenco delle giustificazioni più sentite «il tabaccaio chiuso» e «sono appena salito a bordo e non ho fatto in tempo a obliterare». Pochi quelli che danno in escandescenze per la multa: «In quel caso cerchiamo di riportare la calma e di far capire la sproporzione tra la reazione e il gesto». I passeggeri diligenti invece, la maggior parte, «sono contenti di vederci e ci ringraziano». E la tecnologia? Aiuta? «Capita che il viaggiatore cerchi di fare il biglietto quando ci vede, tramite la app o inviando il messaggio al 48444 — risponde un altro collega, Cristian Pezzullo —. Prova a distrarci e intanto smanetta col cellulare. Ma l’ora e la data di emissione non mentono». Non resta che pagare subito o saldare il verbale alla posta o agli Atm point. Più si temporeggia, più la cifra aumenta”
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diciamo subito una cosa , che a saper scrivere ( la multa)anche i bambini di 6 anni già lo fanno .Il problema e incassare . Il problema e farli desistere a salire , non fare le multe , e questo come ? , porto ad esempio alcune situazioni , io viaggio spesso all’estero , e in molte città anche capitali esiste il controllore bigliettaio sui mezzi , vedi Monaco , Madrid , Palma di Majorca , Copenaghen , poi alcune linee diciamo meno agevoli le hanno privatizzate , Vedi Riga Lettonia , la linea che porta al mare , l’hanno privatizzata , ( perchè non farlo con la linea 90/91/92 ? che risulta molto problematica ) , poi io prendo spesso la 92 alle 6.45 di mattina e vi assicuro che e tutta gente che va a lavorare ( maggior parte extracomunitari ), nessuno fa il biglietto , e allora perchè non darla in gestione a privati , per tornare al discorso di prima , non serve fare le multe , chi le paga poi ! serve un deterrente per non far salire , Vi porto una mia spiacevole disavventura accaduta a Monaco , Avevo acquistato un carnet turistico per viaggiare su i mezzi pubblici per 3 giorni , in buona fede anche perche nn conosco il tedesco , convinto che era incluso anche da e per aeroporto ( la differenza era di 6 euro , preciso ). per fare il carnet avevo chiesto a un cittadino tedesco se era incluso aeroporto , Beh ultimo giorno ero in metropolitano che porta all’aeroporto , mi hanno fermato i controllori , e ho cercato di spiegare la mia buona fede , non c’è stato verso ,alla domanda rivoltami a me , dicendomi se ero turista , io affermavo di si , ( pensavo che forse questo mi salvasse ) hanno preteso che pagassi subito la multa di euro 60 , se no avrebbero chiamato la polizia . ovvio multa pagata subito se no perdevo l’aereo , Qui da noi pacchia , e si parla ancora di multe , ma chi le paga poi mi domando io?
Certe volte sono i controllori stessi a tartassare di più chi ha il biglietto valido.
Una volta sono scesa a Cadorna dalla verde (ero salita a Loreto), avevo il mio abbonamento urbano, e il controllore voleva farmi la multa dicendo “Potresti essere benissimo salita a Cologno, come facciamo a dimostrare che sei salita a Loreto?”. Gli ho detto che poteva verificare la timbratura, ma mi ha detto “Potresti essere salita a Cologno, scesa a Loreto per timbrare e poi risalita”.
Se fossi stata senza biglietto probabilmente non mi avrebbe detto nulla.