Milano 23 Aprile – Molti imprenditori confessano di essersi persino trovati in difficoltà nel gestire tutti i visitatori che si sono presentati agli stand. Alcuni – quelli con gli spazi espositivi più ampi – avevano strategicamente separato la zona con le anteprime di quest’anno da quella con i prodotti già sul mercato, in modo da poter presentare al meglio le novità ai buyer e architetti più importanti. Così ha fatto Luxury Living Group, perché «nell’area aperta a tutti, in certi momenti, non si riusciva nemmeno a vedere i prodotti, ma solo le persone davanti», scherza Raffaella Vignatelli, presidente del gruppo. E le sue parole sono le stesse di tanti imprenditori, tra gli oltre 2mila presenti al Salone del Mobile di Milano, che chiude oggi la sua 57esima edizione. L’edizione dei record, con tutta probabilità: di visitatori in fiera, di ordini fumati e accordi rinnovati, ma anche di eventi e presenze in tutta la città di Milano, grazie alle iniziative del Fuorisalone. I numeri ufficiali sugli ingressi in fiera saranno diffusi solo oggi pomeriggio, ma le aspettative sono alte. L’unico dato certo, finora, è quello sui passeggeri della metropolitana diretti a Rho, in aumento del 16%, rispetto al 2016, nei primi quattro giorni. Anche sugli ordini è difficile dare cifre attendibili: bisogna prima suddividerli per aree geografiche e ordinarli, spiegano gli imprenditori. Un lavoro complesso, che richiederà diversi giorni. «Da una prima stima credo che quest’anno abbiamo aumentato gli ordini del 30% – dice ad esempio Paolo Castelli, presidente dell’omonima azienda bolognese -.
Ma la cosa più importante è che apriremo una decina di nuovi punti vendita in tutto il mondo, e molti saranno monomarca». Anche per il gruppo Poliform (che quest’anno ha presentato con lo stesso marchio anche le cucine) il Salone ha dato ottimi risultati: «Un’affluenza pazzesca – commenta il ceo Giovanni Anzani -.
Noi non prendiamo ordini in fiera, ma abbiamo riscontrato grande interesse a investire sul nostro brand e stiamo per aprire otto monomarca».La fiera è fondamentale anche per Porro: «Al Salone generiamo circa 115% del nostro fatturato», spiega Maria Porro. Mentre per Angel o Meroni, presidente di Lema, l’edizione di quest’anno è servita soprattutto a consolidare e sviluppare nuove collaborazioni, con una presenza sempre più importante dei visitatori asiatici, ma anche molti nuovi clienti europei. Numeri a parte, il sentiment è chiaro. «Basta guardare le facce degli imprenditori – commenta Claudio Luti, presidente del Salone del Mobile, indicando un gruppo di colleghi riuniti a discutere con dei buyer – sono tutti contenti e soddisfatti, perché hanno fatto business e ordini, hanno consolidato rapporti e ne hanno creati di nuovi». Il Salone è del resto una vetrina unica per la promozione internazionale dell’arredo-design, italiano e non solo. Anche i nostri principali competitor – i temibili tedeschi – devono ammetterlo: «Moltissimi nostri soci espongono al Salone-conferma Lucas Heumann, direttore generale dell’associazione delle imprese tedesche del legno-arredo-perché qui davvero viene tutto il mondo». Due terzi dei visitatori professionali (34omila lo scorso anno) arrivano dall’estero, da 165 Paesi, in particolare Cina, Europa e Stati Uniti. «Ormai tutti ci riconoscono che siamo il punto di riferimento internazionale per il settore-osserva Luti – perché le nostre aziende sono leader nel mondo e perché Milano è la capitale della creatività, come si vede andando in giro per la città in questi giorni. Ora quello che conta, continua Luti, è «non perdere questa capacità di rischiare e questa voglia di portare il made in Italyintutto il mondo». E la festa non si è fermata a Rho-Pero: il sito del Fuorisalone (che raccoglie tutti gli eventi “ufficiali” diffusi per la città nei vari distretti del design) ha registrato 1.367 iniziative e 1,9 milioni di utenti che, dal 25 marzo a ieri pomeriggio, hanno consultato la guida,con contatti da 143 Paesi,in particolare Italia, Svizzera, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Francia, Spagna, Olanda, Giappone e Brasile. Secondo le stime del Comune, a Milano sono arrivate più di 400mila persone durante la design week, generando un indotto che la Camera di Commercio milanese calcola in 38 milioni per gli alberghi, ma che coinvolge in tutto 23mila imprese e 15omila addetti. Tra i distretti che hanno riscosso maggiore successo, le zone “classiche” del centro (vie e Brera), ma anche le nuove esperienze del Ventura Projects, tra la Stazione Centrale e Loreto.
Giovanna Mancini (Il Sole 24 Ore)
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