Console Marcello: bimbi a lezione nei container. Scatta la rivolta delle mamme

Milano

Un mese fa crollo di calcinacci in via Console Marcello. No al  «piano B»  proposto a partire da settembre.

Milano 28 Aprile – Pronte a occupare la sede del Municipio 8 o a manifestare in piazza. Le mamme dei bimbi iscritti alla scuola elementare di via Console Marcello 9, zona Villapizzone, sono furibonde. Già avevano trovato a sorpresa la scuola chiusa dopo il ponte di Pasqua per il crollo di calcinacci e infiltrazioni d’acqua che avevano reso inagibile metà della struttura. Lentamente la direzione scolastica ha cercato di riportare la situazione alla normalità, con dieci aule off limits (oltre alla palestra e a metà della mensa) sono state allestite classi di fortuna negli ex laboratori, nella parte del refettorio non danneggiato, anche nei corridoi e nell’ufficio di presidenza. Le famiglie peraltro nonostante ripetute richieste non hanno ricevuto ad oggi il certificato di agibilità del 50 per cento della scuola (che conta oltre 400 iscritti) dove le lezioni proseguono normalmente. Ora alla fine dell’anno scolastico manca circa un mese ma si ragiona sul dopo, perchè i lavori che servono a ristrutturare il palazzo sono tanti e le risorse del Comune scarseggiano. Lunedì scorso si è tenuta una riunione con dirigente, alcuni funzionari di Palazzo Marino e i genitori rappresentanti del Consiglio di istituto.

Ci hanno proposto -riferisce Sabrina Geraci, una delle mamme più agguerrite -di trasferire per i primi mesi i bambini di otto classi alla scuola di via Pareto o all’interno del centro anziani di via Sraffa, soluzioni distanti dal quartiere dove molti peraltro hanno iscritto il secondo figlio all’asilo di fianco all’elementare di via Console Marcello». Il trasloco sarebbe temporaneo, giusto il tempo di «posizionare container nel giardino della Console Marcello. Ma siamo matti? Non intendo far studiare mio figlio in un container». Posizione ripetuta da tante mamme su Facebook, dove in questi giorni è montata la rabbia. Geraci fa presente che nel Municipio sono state chiuse via via diverse scuole. O meglio, alcune sono state riconvertite, come l’ex scuola di via Aldini trasformata da anni in un centro di accoglienza per i profughi. «Ridiamo le scuole ai bambini» tuonano le mamme preoccupate che se «iniziano la prima elementare in un container finiranno per rimanerci tutto il ciclo scolastico». Intanto il 2 maggio è fissata una nuova riunione con la dirigenza scolastica, per allora anche il Comune avrà fatto tesoro degli umori.

«L’idea di stipare decine di bambini all’interno di container è assurda afferma anche il capogruppo di Forza Italia in Comune, Gianluca Comazzi che segue la vicenda -. I genitori degli alunni, una volta appresa la notizia, sono sotto shock. Forza Italia organizzerà una mobilitazione per impedire l’ennesima trovata della sinistra, che prima lascia cadere a pezzi le scuole, poi pretende che i nostri ragazzi facciano lezione dentro ai container. Una follia».A quanto ci risulta, conclude Comazzi, «diversi centri di accoglienza si trovano dentro strutture che un tempo erano adibite ad altri usi, compreso quello scolastico: il Comune trovi spazi idonei e restituisca dignità ai bambini, facendoli studiare all’interno di un istituto».

Chiara Campo (Il Giornale)

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