Milano 29 Aprile – Il reportage di Nicola Palma su Il Giorno ci restituisce l’amarezza quasi rassegnata di chi sa osservare anche con l’anima. E il documento diventa denuncia “ Gente che incroci ogni giorno. Da mesi. Sempre lì nei soliti posti. Stesi sulle aiuole. Seduti sulle panchine. In piedi davanti al chiosco che vende acqua e snack. E poi i volti nuovi. Gli ultimi arrivati. Quelli come Abderahim Anass e Saad Otmani, che in Centrale sono comparsi negli ultimi mesi dopo essere sbarcati sulle coste del Sud tra luglio e dicembre dello scorso anno: uno è stato fotosegnalato la prima volta in provincia di Como nell’aprile 2018 (probabilmente dopo essere stato respinto alla frontiera svizzera), l’altro un mese prima. Una delle grandi incognite di piazza Duca d’Aosta sta proprio qui: nel continuo ricambio di migranti che vi bivaccano, spesso diventando pusher di hashish e marijuana o peggio scippatori violenti pronti a tutto per strappare qualche banconota o uno smartphone da rivendere. I controlli di polizia e carabinieri servono proprio a questo: censire le nuove presenze, identificare giorno dopo giorno tutte le persone che bazzicano la zona per non avere «fantasmi» senza nome in giro per la città. Controlli complicati, spesso. Si, perché a volte ci si imbatte in soggetti con evidenti problemi di natura psichiatrica: personaggi border line difficili da gestire, anche per chi gli sta seduto di fianco nella stessa aiuola. Basti dire che solo qualche giorno un gruppo di migranti ha consegnato alle forze dell’ordine in pattuglia un ragazzo con evidenti segni di un pestaggio appena subito.
IL MESSAGGIO: prendetelo voi, altrimenti se continua a disturbarci finisce male. Poi c’è un conclamato problema di spaccio di droga: hashish e marijuana sembrano aver preso definitivamente piede su eroina e psicofarmaci, già sequestrati in passato dagli agenti del commissariato Garibaldi-Venezia. E il problema non è limitato solo all’area di piazza Duca d’Aosta, ai balordi che di tanto in tanto invadono il piano -1 del Mc Donald’s lato via Vitruvio (lì davanti sono stati fermati ieri mattina Anass e Otmani) e ai perditempo che si piazzano all’ombra degli alberi davanti al negozio di souvenir. Negli ultimi mesi, la porzione di territorio da monitorare si è allargata fino in via Benedetto Marcello. In quella strada, anch’essa oggetto quotidiano di servizi mirati con tanto di Reparto mobile al seguito, il degrado passa anche da un ragazzo che fa i suoi bisogni nell’area cani o dal giovane centrafricano che disturba la mamma col passeggino in uscita dal parchetto solo per darle fastidio. Comportamenti incomprensibili, che lasciano di stucco persino gli sbirri più navigati e abituati a vederne di tutti i colori. Sono loro quelli da sorvegliare con più attenzione, fanno sapere gli inquirenti: i disperati che non hanno niente da perdere, pronti pure ad accoltellare per rubare un telefono.
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845