Ponte Lambro, nell’oasi protetta dal Wwf c’è anche un campo Rom e il degrado continua

Milano

Milano 30 Aprile – Ci siamo abituati a vederli costruire baraccopoli a ridosso delle ferrovie, occupare interi edifici dismessi, piazzarsi nelle vie di periferia con le loro roulottes. Lasciando un grosso carico di degrado e insicurezza nei quartieri assediati. Francamente, però, un’area sotto la cura del Wwf trasformata in bivacco permanente dai rom ci mancava. Campi di via Vittorini, zona Ponte Lambro, tra la tangenziale Est e l’aeroporto di Cinte. È qui che un gruppetto di nomadi ha requisito un pezzo di verde per trascorrerci le giornate. Una gomma di un’auto fa da sostegno a tre assi di legno che formano un tavolino. Intorno, due sedie cigolanti e un tappeto di rifiuti e sporcizia: bottiglie, cartoni, sacchetti di plastica. Poco più in là ecco un fomelletto di fortuna: un paio di pietre e una piastra per cucinare pranzi e cene in condizioni igieniche che definire precarie è poco. Ma non è tutto. Perché ai piedi di un grosso albero c’è un grosso materasso azzurro, dove i rom si appisolano all’ombra con tanto di cuscino e tavolino dove appoggiare i bicchieri. A quanto pare, però, gli abusivi qui non ci passano la notte, ma solo il (tanto) tempo libero. Non ci sono capanne, né tende né rifugi. Ma la cosa che fa specie è che l’area circostante è soggetta a riqualificazione da parte del Wwf, dopo l’abbattimento nel 2012 dell’ex albergo Monluè pensato per i mondiali di calcio di Italia ’90. Sulle macerie dell’ecomostro mai concluso è stato inaugurato a fine dicembre 2013 il parco Vittorini. Trentamila metri quadrati di campi restituiti all’agricoltura e ventimila metri quadrati che ospitano un percorso fitness, un’area giochi per i bambini, vialetti pedonali, piste ciclabili. Oltre al Fontanile dei Certosini, per la cui riqualificazione la Regione nel 2014 fa ha stanziato 130mila euro: un angolo ameno dove non si faticano a trovare rane, germani reali, aironi, civette e a sentire il rumore della natura. Ma che negli ultimi tempi è stato trasformato in una discarica a cielo aperto, visto e considerato che tre settimane fa i ragazzi di Gioventù Nazionale impegnati nella sua pulizia hanno raccolto decine di chili di spazzatura, tra bottiglie di vetro e plastica gettate dai soliti incivili.

LE CRITICHE

I rom sono fissi ad appena un centinaio di metri da qui, tra il Fontanile e a ridosso del fiume Lambro. «Vediamo gente che accende dei fuochi in mezzo ai prati. Saranno una decina, chissà dove vanno a dormire la notte…», racconta una signora che abita poco distante. Altri hanno smesso di portare i bambini al parco, «perché se alzi lo sguardo e vedi dei bivacchi come fai a venire qui?», spiega una mamma. Altri invece chiedono «una seria azione di forza, per evitare che sgomberati da una parte si sistemino subito altrove». Dopo i lunghi 23 annidi abbandono dello scheletro dell’albergo che hanno creato problemi di sicurezza nella zona, la ferita resta aperta.

ZONA PERICOLOSA

E va ad aggiungersi allo spaccio in mano ai nordafricani che non allentano la presa sul quartiere attirando tossici e altri sbandati. Tanto che ai primi posti della speciale classifica sui luoghi più pericolosi della città stilata dal capo della Polizia, Franco Gabrielli, compariva proprio Ponte Lambro. All’attacco dell’amministrazione comunale Francesco Rocca, consigliere municipale di Fratelli d’Italia e presidente della commissione sicurezza del Municipio 4: «Visto che sono stati spesi ingenti soldi pubblici per riqualificare questo angolo di Milano, il Comune deve intervenire e presidiare il territorio. Non è normale assistere a queste situazioni da terzo mondo. Elogiano la città della moda, del Salone del Mobile, ma è intollerabile che in periferia ci siano certe situazioni. L’area verde del parco Vittorini non può e non deve essere ostaggio del degrado e dell’incuria». Nelle foto qui pubblicate viene certificato il degrado che regna sovrano nell’area protetta del parco Lambro. Tavolate improvvisate can materiale di scarto e ancora fuochi per grigliate accesi direttamente sul prato e attrezzatura per II barbecue abbandonata In mezzo ad un’area che, in teoria, dovrebbe rappresentare ano dei polmoni verdi della città. Invece si trova in questo stato, nell’indifferenza dell’amministrazione comunale

Massimo Sanvito (Libero)

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