In Galleria il Comune salva Prada e la Feltrinelli (ma non le botteghe storiche)

Milano

Milano 6 maggio – Ma sì, per Prada e Feltrinelli un trattamento di riguardo, appartengono ai salotti bene, sono da salvare a priori. E ancora ci si chiede come mai Sala stravinca in centro e perda in periferia. Lo zoccolo duro del PD che ha a cuore il popolo, gli operai, i bisognosi ha l’indirizzo in Galleria. E come dargli torto. Scrive Chiara Campo su Il Giornale “Se le piccole botteghe storiche con il contratto in scadenza tremano, l’assessore al Bilancio Roberto Tasca rassicura con largo anticipo la mega boutique di Prada che ha la data di fine concessione in Galleria fissata il prossimo autunno. «In questo caso rinnoveremo l’affitto senza gara pubblica» ha affermato ieri l’assessore della giunta Sala che ha introdotto una linea intransigente nel Salotto. A quanto pare infatti non possono tirare un sospiro di sollievo neanche quei negozi e ristoranti classificati come botteghe storiche, con alle spalle almeno cinquant’anni di attività nel Salotto. Tra questi c’è il ristorante «Galleria» con l’affitto in scadenza a novembre: ha già ottenuto il marchio storico dalla Regione e a breve dovrebbe ricevere lo stesso riconoscimento dal Comune (la commissione si è riunita un paio di settimane fa per decidere le botteghe da premiare). Potrebbe non bastare nè a evitare la gara nè ad ottenere almeno il diritto di prelazione. Idem non si sente affatto blindato «Noli», il negozio che vende tabacco e pipe in Galleria dal 1927 e veniva frequentato abitualmente anche dal presidente Sandro Pertini quand’era di passaggio a Milano. Il discorso, ragiona Tasca «non è la presenza da 49 0 52 anni in Galleria, per fare eccezione alla regola del bando pubbliDAL 1913 In Galleria il primo negozio dei fratelli Mario e Martino Prada co i marchi devono avere un’identità storica riconosciuta legata alla Galleria». Cita i casi di «aziende familiari come il ristorante Savini (che pure ha dovuto fare ricorso, ndr.) o il bar Camparino a cui abbiamo rinnovato automaticamente il contratto l’anno scorso. E anche la boutique è nata come Fratelli Prada in Galleria», precisamente nel 1913 quando Mario e Martino Prada aprirono il primo negozio di borse, accessori da viaggio e di lusso nel Salotto. E in scadenze anche Feltrinelli e ha perso di recente il ricorso al Tar per evitare la gara dunque Tasca tira dritto, «faremo un bando». Ma in questo caso, sembra pronto un «salva-Feltrinelli». L’assessore aggiunge anche che «la sentenza ci concede la discrezionalità di lanciare un bando mirato, una concessione di spazi a uso libreria, perchè no». E dato che potenziali competitor come Mondadori e Rizzoli hanno megastore in piazza Duomo e Salotto, il finale sembra già scritto.”

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