Milano 6 Maggio – Prende il via da Milano la stagione italiana di Open House, nel cui circuito sono incluse anche Roma e Torino. Oggi decine di edifici apriranno le proprie porte al pubblico per visite libere o su prenotazione. Per una città sempre più partecipata dai cittadini.
Luoghi di culto, teatri e spazi per lo spettacolo, edifici di importanza storica, complessi industriali recuperati, spazi votati all’accoglienza e all’inclusione sociale, atelier d’artista, dimore private, musei, gallerie d’arte contemporanea, aree periferiche nelle quali sono in corso interventi di recupero, nuovi siti dedicati alla public art come il parco Artline a Citylife: sono oltre 100 i siti visitabili in occasione della terza edizione di Open House Milano. L’iniziativa internazionale, nata a Londra nel 1992, attualmente include nel proprio circuito 37 città in tutto il mondo; nel capoluogo lombardo si arricchisce di alcune novità, a partire dall’estensione dei percorsi di visita oltre i confini fisici della città: al via il nuovo “itinerario satellite” che, seguendo la direttrice del sestiere di porta Ticinese, giunge fino Vigevano con una serie di aperture. Anticipando di una settimana la Capitale – Open House Torino è invece prevista per il 9 e 10 giugno 2018 –, la kermesse milanese si presenta in una forma rafforzata, grazie alla sinergia con l’Ordine degli Architetti di Milano – soggetto già attivo in azioni di valorizzazione della cultura architettonica e del patrimonio progettuale cittadino –, con la sua Fondazione e con il crescente numero di adesioni spontanee. Il risultato è un’offerta ancora più trasversale e ampia, contraddistinta dal debutto di nuovi percorsi tematici, tra cui quello dedicato al tema del recupero delle zone periferiche e quello intitolato Milano attraverso. Persone e luoghi che trasformano la città, che include luoghi emblematici per l’accoglienza e il sociale, come Casa Jannacci o il Pio Albergo Trivulzio. Infine, in un’ottica di apertura verso tutte le confessioni religiose, oltre a numerose chiese sarà possibile visitare anche la Moschea Al Wahid e la Sinagoga BethShlomo, due degli indirizzi del percorso sull’architettura sacra.
Valentina Silvestrin (Artribune)
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