Rapporto Zoomafia della Lav. Ogni ora viene maltrattato un animale

Zampe di velluto

Brescia è la città più indisciplinata con 449 procedimenti e 375 indagati. La città più virtuosa è Savona: due denunce .

In Italia nel 2016 ogni 57 minuti è stato compiuto un reato contra gli animali, e ogni 80 minuti una persona è stata denunciata. Sono cifre spaventose quelle del rapporto sulle zoomafie che ogni anno la Lav, la Lega AntiVivisezione stila da 18 anni a questa parte. Un lavoro certosino, che ha come obiettivo quello di analizzare, denunciare e contrastare i crimini a danno degli animali perpetrati dalla criminalità organizzata o dai singoli soggetti. Emerge un quadro a tinte fosche, relativo all’intero anno 2016, fatto di combattimenti tra animali, corse di cavalli clandestine, traffico e contrabbando di cuccioli o di fauna non commerciabile, macellazioni irregolari, pesca di frodo. A guidare la classifica delle città italiane che meno rispettano gli animali è Brescia, con 449 procedimenti aperti e 375 indagati. Per lo più si tratta di reati venatori, dal momento che nell’intera provincia è diffusissimo il fenomeno del bracconaggio. La città più virtuosa è Savona, con due soli indagati e altrettanti procedimenti aperti. In totale, però in Italia ci sono 6.848 fascicoli aperti relativi ai reati contro gli animali, soprattutto per maltrattamento. Un incremento dell’ 1,68 per cento per quanto riguarda il numero dei reati e del 13 per cento per quanto riguarda le persone indagate rispetto al 2015, che in tutta Italia sono 4.710. Il criminologo Ciro Troiano, responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della Lav, afferma che «in generale sono di più reati denunciati a carico di ignoti che quelli registrati a carico di autori noti». Enel 2016,infatti,ben 3.818 fascicoli sono stati aperti a carico di ignoti, contro i 3.030 a carico di noti. Il più delle volte i processi, però, si concludono senza condanna e i reati realmente puniti sono solo una minima parte di quelli commessi. Il vero allarme, però, è dato dai combattimenti clandestini tra cani, che sono raddoppiati dall’anno precedente e coinvolgono il 118 per cento di persone in più. Perché in Italia la mafia fa affari anche con i cani. Un fenomeno che ha portato a sequestrare 133 cani, un numero aumentato del +189 per cento rispetto all’anno precedente, e a denunciare 29 persone, +38 per cento rispetto al 2015. Non solo: a testimoniare quanto sia diffusa la piaga il rapporto Zoomafie della Lav evidenzia come oltre ai combattimenti, uno dei quali è stato interrotto in flagranza, ci sono i sequestri di allevamenti di pitbull, e l’eco sempre maggiore data da pagine internet e profili suoi social network sono sempre di più le pagine che esaltano i cani da lotta. Molti dei quali vengono ritrovati abbandonati e feriti, o addirittura morti in seguito alle lotte. Di pari passo vanno le corse clandestine di cavalli e le relative scommesse, un mondo dove la presenza della criminalità è sempre stata forte ma che nell’ultimo anno ha assunto contorni preoccupanti e confermano l’interesse di alcuni sodalizi mafiosi. I cavalli vengono drogati sempre più spesso: sono infatti ben 61 quelli risultati positivi a sostanze vietate, come cocaina, morfina, testosterone.
ILARIA PEDRALI (Libero)

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