Milano 7 maggio – Abbiamo un sindaco che va oltre, che cammina sfiorando la strada, che guarda il cielo sempre pronto ad essere ispirato, con la certezza di avere qualità e valori superiori alla media degli umani e dei politici. Pur non avendo la tessera del Pd detta le regole per una rifondazione del partito, si autoproclama saggio, patente che non gli ha attribuito nessuno, butta ingenerosamente a mare Renzi che, caduto in disgrazia, non gli serve più. Per la cronaca la narrazione delle sue affermazioni tratte dal Corriere “Da Milano «può partire una proposta per il Pd, diversa da quella che ci ha portato al 18%». Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, intervenendo a «Ricominciamo dalle persone, da Milano, da un nuovo Pd», dopo il voto del 4 marzo. «Noi siamo un po’ diversi, abbiamo imparato un po’ di più e possiamo anche dare un po’ di più – ha aggiunto – Nessuno vuole candidarsi a nulla: non al potere delle segreterie ma a quello delle idee. Dobbiamo toglierci la modestia e chiederci se davvero Milano vuole dare di più, la linea, l’indirizzo».
Alternativa a Renzi
Dieci personalità per rinnovare il Partito democratico nell’era post renziana. È la proposta illustrata da Sala, nel corso dell’iniziativa promossa dal suo assessore, Pierfrancesco Majorino, per ripartire dopo il voto del 4 marzo. «Tutti dicono che non c’è un’alternativa a Renzi, allora l’alternativa può essere quella di gruppo, di persone che vogliono far parte di una fase costituente senza chiedere nulla, nessuna candidatura — ha precisato Sala —. Non ho nemmeno in mente chi, ma o c’è una persona o c’è un gruppo». Il sindaco ha spiegato che potrebbero essere personalità del Pd o comunque della galassia della sinistra, sindaci e anche presidenti di Regione. In questa fase «non preoccupiamoci del capo, di averne uno e di avere un candidato — ha spiegato — perché adesso è un errore. Io sono contro i totem di mio, ma piace agli scout come sapete». «Nessuno può ignorare la forza di Renzi nel Pd. Nessuno però può ignorare che c’è Renzi da una parte e quasi tutti dall’altra — ha concluso —. Sembro polemico ma questa è una cosa vera e lui obiettivamente non si è fatto da parte, anche se le dimissioni le ha date, ha continuato a dare le carte».
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Brrrrrrrrrrrrrrrrrrr, che paura, dalla padella nella brace.