Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, dice: “Il Pirellone, cuore pulsante dell’attività amministrativa della Regione Lombardia, è il simbolo dell’alleanza vincente tra le forze di centrodestra. E’ sbagliato utilizzare questo luogo come un laboratorio politico per possibili intese di governo tra partiti molto diversi tra loro per origine, ideali e obiettivi programmatici. Questo tipo di messaggio potrebbe confondere gli elettori che lo scorso 4 marzo alle Regionali hanno bocciato la proposta politica del Movimento 5Stelle, votando in massa per un governo di centrodestra guidato da Lega e Forza Italia”. Probabilmente ha ragione. Di certo la zona della stazione Centrale non ha bisogno di altre tensioni, dopo i morti, le retate ed il caos. Aveva davvero senso fare nel Palazzo della Regione Lombardia un incontro che con la Regione non ha il minimo collegamento? La vanità di uno o più politici vale più delle esigenze della città? Io credo di no.
Credo che se sia ama un territorio e si sa che una variabile antidemocratica come i Centri Sociali esistono e fanno i numeri che fanno di solito, certi incontri li si organizza a Roma. Non ci si fa marketing sulla pelle delle città come Milano. Non sta bene. Non è fine. Soprattutto se si vuol collegare la città alla nascita di un Governo che non è precisamente il ritratto sociologicamente più accurato della metropoli. Sono dettagli, forse. Questione di stile. Ma danno l’idea di quel che seguirà. Sono i piccoli segnali della grande catastrofe che incombe sull’orizzonte. Peraltro, se va in porto l’operazione di marketing può anche riuscire. Ma è tutto meno che certo. E Milano è semrpe stata la città delle certezze. Evitare di renderla il ring dei dubbi sarebbe stato un gesto d’amore per la città.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,