Milano 15 Maggio – Faccio una premessa: è preferibile un governo politico al solito governo tecnico fatto di parrucconi e finti super partes. Poi però non si può pretendere di scrivere la storia mettendo insieme 2 programmi diversi, frutto di 2 coalizione diverse, portatori di interessi radicalmente diversi. Facessero un governo per fare poche cose e portarci a rivotare.
Invece la nascita del Governo sta diventando grottesca. Poco seria se riferita al destino di 56 milioni di italiani.
In pratica i 5 stelle e la Lega hanno nel giro di 2 giorni trovato un accordo su un programma ma si sono incartati in un vicolo cieco nella vana ricerca di un personaggio “terzo” che dovrebbe presiedere il Governo.
Oddio, anche il programma deve essere stato scremato solo a livello superficiale e soprattutto le coperture finanziarie delle varie proposte sembrano vaghissime. Ma l’Italia non è la Germania dove democristiani e socialisti per governare insieme hanno sottoscritto un dettagliato piano di provvedimenti di 500 pagine e ci sono voluti 6 mesi!
Il Presidente terzo non è stato ancora trovato. Se e quando però sarà trovato si imbatterà in una situazione unica al mondo: in pratica avremo un primo ministro che non ha un suo programma ma glielo hanno scritto, avremo un primo ministro che non ha scelto nemmeno un ministro ma se li è trovati tutti impacchettati dai partiti. Una specie di premier preso a noleggio per il tempo che serve.
Un re travicello che dovrà telefonare a Salvini e Di Maio per decidere anche delle fesserie. Questo non ci farà bene in Europa. Anche per questo è meglio che il prossimo governo faccia in 6 mesi l’ordinario anziché fare la “storia” come vorrebbe Giggino Di Maio.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.