La città delle contraddizioni: da Brera a Citylife la Milano che vive in first class e in periferia…

Milano

Milano 18 Maggio – Nel 2017 a Milano ci sono state 2.700 compravendite di immobili da oltre 1 milione di euro, 400 in più del 2016. L’analisi è di Oriana Liso su Repubblica. «La novità di Milano — spiega Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari — è che lo sviluppo dell’offerta di nuove abitazioni ha di fatto cambiato la struttura del mercato degli immobili “first class”, che oggi corre su un doppio binario». Accanto alla richiesta di residenze storiche in pieno centro, in zona Sempione, Magenta, Brera e fino a Porta Romana, sono arrivate le case di zona Tortona, Porta Nuova, Citylife e Porta Vittoria. E questo — ragionano gli analisti del settore — anche grazie a «un circuito positivo di collaborazione e di visione unanime tra le forze politiche, le istituzioni e i soggetti privati». E nessuno dubita che la politica dominante a Milano con relativa Giunta abbiano uno sguardo interessato alla Milano di lusso e nessuna preoccupazione per le periferie. Una Milano, nei suoi contrasti estremi che non depone a favore della senssibilità di Sala. Per la cronaca riportiamo il testo dell’articolo: “Undici milioni per un attico con superattico di 750 metri quadri in un palazzo d’epoca in piazza Oberdan, a Porta Venezia. Poco più di due per un plurilocale di 255 ipertecnologici metri quadri nelle residenze Hadid, a Citylife. Sono le case cosiddette “first class”, quelle che valgono più di un milione di euro e che superano agilmente i 10mila euro al metro quadro. Di queste, nel 2017, ne sono state comprate e vendute 2.700 lo scorso anno. Sono l’8 per cento di tutte le 33.200 compravendite immobiliari del 2017 a Milano. E sono 400 in più rispetto a un anno prima. Anche per questi numeri Milano viene definita — nel nuovo rapporto di Scenari Immobiliari sulle case di lusso — la «vera e sola global city italiana», con «il mercato immobiliare più evoluto e liquido» grazie «alla crescita del livello dei servizi e delle infrastrutture e alle importanti trasformazioni urbanistiche in atto». Milano è la città in cui il mercato della casa, in questi primi anni di ripresa economica, è cresciuto maggiormente, e ancora si lega questo dato al momento d’oro di Expo. Spicca il settore delle residenze di lusso, piccolo ma significativo. Perché se il 2016 ha segnato un più 12,2 per cento sulle compravendite residenziali totali, il mercato delle “residenze first class” ha segnato quasi il 18 per cento da un anno all’altro. I dati di Scenari Immobiliari e Sigest sulle case first class in Italia raccontano il caso Milano, il cui peso sul totale degli investimenti immobiliari in Italia è passato dal 26,7 per cento del 2010 al 49 del 2017. Questo grazie anche ai quattro progetti immobiliari all’interno della prima circonvallazione che offrono oltre 120 appartamenti di lusso: sono Citylife, Parco Vittoria, Porta Nuova e Giardini d’Inverno (15 piani in via Pirelli del gruppo China Investment), cioè il 28 per cento dell’intera offerta abitativa di lusso. Case ipertecnologiche  e per la maggior parte in classe AA, quindi con molta attenzione all’efficienza energetica — , che vanno incontro alle richieste medie degli acquirenti italiani e stranieri (il 7 per cento) di case dal milione di euro in su: piano alto, terrazzo, garage doppio o triplo, affacci panoramici e sul verde. Ma ormai è sempre più frequente la richiesta (e l’offerta) di servizi quasi personalizzati, come il concierge di palazzo. Altro che portinaio classico: multilingue, in grado di gestire richieste come la prenotazione di voli e di sale riunioni, ma anche di ritirare e custodire la spesa degli inquilini in frigo fino al loro rientro a casa. E poi, ancora, nei nuovi palazzi ci sono sale cinema, sale giochi (con baby sitter condominiali), spazi fitness, accessi diretti dal garage agli appartamenti, e tutto viene gestito con App dai propri telefoni. Ci vogliono circa 7 mesi per vendere una casa con queste caratteristiche.

Milano Post

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