Milano 20 Maggio – II problema dei “riders”, ovvero i fattorini del cibo che sfrecciano a mille allora per le strade di Milano senza badare troppo alle regole del traffico, è ufficialmente entrato nell’agenda della giunta Fontana sotto la colonna delle priorità. Perla verità la questione era stata messa a fuoco da tempo dall’assessore al Lavoro Melania Rizzoli. L’ennesimo, drammatico, incidente dell’altro ieri, con un ragazzo di 28 anni che dopo essere finito sotto un tram, ha subito l’amputazione della gamba all’altezza del ginocchio, ha convinto Palazzo Lombardia a dare una bella accelerata alla questione. Così per martedì prossimo, 22 maggio, l’assessore Rizzoli ha convocato un tavolo al quale saranno presenti sia i sindacati sia i datori di lavoro di questi ragazzi. In discussione non ci sarà la paga (oraria o a cottimo), ma le tutele contrattuali in tema di salute e assicurazione. «Quello che è accaduto a quel povero ragazzo mi ha colpita moho – racconta Melania Rizzoli -. Queste persone non hanno alcuna tutela su salute e sicurezza, eppure sono lavoratori come tutti gli altri». Per questo l’assessore al Lavoro ha deciso di rompere gli indugi e presentarsi al tavolo con un pacchetto di norme da discutere con le parti, in modo da arrivare a una legge regionale che tuteli queste figure. «Si tratta di nuove forme di lavoro che non sono tutelate, ma che noi vogliamo normare – spiega Rizzoli – perché non possiamo attardarci sulle riflessioni giuslavoristiche riguardo la loro configurazione legale: è necessario inserire al più presto questi lavoratori in un quadro chiaro di politiche e di strumenti immediatamente esigibili». Per questo martedì ci sarà il primo incontro dal quale dovrà emergere una linea la più comune possibile e poi «porteremo la questione in giunta e ne parleremo col presidente Fontana e con gli altri assessori coinvolti, perché in regione e a Milano in particolare, sono sempre più diffusi i lavori della “Gig economy” e non possiamo esimerci da un confronto per un’azione condivisa per coniugare armonicamente flessibilità e tutele». L’iniziativa della forzista Rizzoli ha ricevuto il plauso della capogruppo azzurra alla Camera Mariastella Gelmini, che l’ha definita: «Condivisibile e giusta. Dopo quanto accaduto a Milano è necessario che le istituzioni si impegnino per favorire la costruzione di un adeguato sistema di welfare per coniugare le esigenze di tutela dei lavoratori con quelle di flessibilità delle imprese. Nessuno – ha spiegato Gelmini – deve essere lasciato solo, soprattutto nella tutela della salute e della sicurezza sul lavoro» e si è detta «certa che le imprese si renderanno disponibili a un confronto costruttivo». Sulla vicenda del giovane fattorino amputato si è fatto sentire anche il sindacato Usb, che ha chiesto al Comune di Milano di approntare il registro dei riders «perché questa forma di caporalato deve cessare». Poi ha rivolto un appello all’Ispettorato territoriale del lavoro affinché «prenda atto delle condizioni di lavoro esistenti in tutte le aziende che a Milano consegnano pasti a domicilio».
Fabio Rubini (Libero)
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