De Pasquale (Fi): “Partiti, associazioni e sindacati devono un milione. Il Comune pessimo gestore nonostante l’avvento di Mm”.
Milano 22 Maggio – Da Rifondazione Comunista al Circolo anarchico Bruzzi-Malatesta di via Torricelli, l’Unione sindacale italiana fino all’Associazione italiana frisbee, sono 49 i partiti, sindacati, associazioni con orientamento politico o di vario tipo che hanno debiti col Comune. Hanno spazi in affitto negli immobili gestiti da Mm ma risultano morosi. E il totale degli incassi che Palazzo Marino non riesce a recuperare supera il milione di euro (1.046.727,06 euro perla precisione). Partendo dal caso dei partiti che risultato intestatari di un contratto d’affitto o di una concessione d’uso, la posizione più grave riguarda Rifondazione: il debito dei «compagni» per uno spazio in via Capuana al 31 dicembre del 2017 ammontava a circa 26mila euro Il Comune ha inviato la disdetta nel 2013, l’assessore alla Casa Gabriele Rabaiotti ha riferito al consigliere di Forza Italia Fabrizio De Pasquale che ha chiesto dettagli sulle posizioni di morosità nei confronti di Mm che è in programma un sopralluogo. C’è quasi una telenovela dietro al debito da 3.839 euro a carico del Partito Comunista per una sede in via Solari 40.
Oggi il Pci versa un’indennità di occupazione ma c’è stata una battaglia legale e c’è una procedura di sfratto in corso. I Comunisti avevano stipulato il contratto nel 1985 con la Società Umanitaria, poi l’immobile è passato al Comune. Nel ’94 il Pci è diventato Pds ed è scattata la voltura. Due anni dopo il Comune ha inviato la disdetta offrendo al partito il rinnovo con un affitto più alto. Nel 2003, dato che il Pds «eseguiva saltuariamente versamenti parziali e al vecchio canone» l’Avvocatura inviò lo sfratto per morosità. Nel 2006 vigili hanno accertato che gli spazi erano usati dal (rinominato) Partito dei Comunisti italiani e il Pds si era reso irreperibile. Il Comune «alla luce dei vari scenari politici che si sono susseguiti» ha quindi preso atto del subentro del Pci nel 2007, stornando le bollette dal 2003 al 2007. Debiti minori per due circoli del Pd, deve circa 2.900 euro il Camboni di Quarto Oggiaro (l’intestatario è il presidente del Consiglio di Municipio 8 Fabio Galesi) e 1.167 euro l’Aldo Aniasi in corso Garibaldi. Passando ai sindacati e alle associazioni con orientamento politico, si è già parlato del maxi debito da 92mila euro accumulato dagli anarchici dal 1983 in via Torricelli. Il tribunale ha convalidato lo sfratto per morosità, il prossimo accesso degli ufficiali giudiziari è previsto il 21 giugno, il centro sociale – fa sapere Rabaiotti – «si è reso disponibile a formulare una proposta di dilazione del debito, ma non è ancora pervenuta». E ammontano a quasi 39mila euro gli affitti non pagati dall’Unione sindacale italiana, a 26.231 quelli del Circolo socialista Aics per la sede di via del Tamigi 7. Al momento non risultano azioni legali in corso, il Comune ha in programma «un sopralluogo per valutare la posizione». Mm ha concordato con l’Unione nazionale per il prossimo 30 maggio la restituzione delle chiavi di via Rivoli 4, in centro, da paerte delll’Unione nazionale combattenti della Rsi, rimane da saldare il debito di 13.770 euro. Tra i morosi anche i sindacati degli inquilini Sicet (2.967 euro) e Sunia (1.859 euro). E tra le associazioni non di stampo politico, ha un contratto scaduto nel 2008 e uno sfratto esecutivo in corso (prossimo accesso il 4 giugno) oltre ad un maxi debito da 127mila euro l’Associazione consumatori utenti di via Padre Luigi Monti 20/C. Alatha Onlus deve quasi 98mila euro per la sede di via Amoretti 14 ma non ci sono procedure legali in corso e il Comune non sembra avere ben presente il caso. Riferisce che «da interne risulta una casa famiglia» e ha in programma un sopralluogo perchè «è attualmente incerta la presenza del servizio». Per dirla con uno slang, «a posto siamo». Sopralluoghi «da programmare» anche in via Teramo 11 dove ha sede l’Associazione italiana Frisbee morosa per 43.457 euro e in via Pascarella 33, sede del Circolo ambientale Quarto Oggiaro-Seminara (41.078 euro). Nel lungo elenco dei morosi ci sono il Centro culturale italo-palestinese Al Quds (21.659 euro), Chiamamilano (17.205 euro), l’Associazione Verdi ambiente e società (14.294 euro). «Solo partiti, associazioni e sindacati devono un milione di affitti non pagati. Il Comune – attacca l’azzurro De Pasquale – si conferma un pessimo gestore di patrimonio nonostante l’avvento di Mm. Centri sociali, sinistra estrema e sindacati sono i più restii a pagare e il Comune li lascia fare». E fa presente che «almeno altri 30 immobili sono stati dati in comodato gratuito dalla giunta Pisapia ad associazioni tipo Arci, Legambiente, Emergency per svolgere attività più di propaganda che di servizio ai cittadini. La sinistra al governo insomma concede spazi o chiude gli occhi sulle morosità delle associazioni politicamente amiche».
Chiara Campo (Il Giornale)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845
Il Comune paga con le tasche dei Milanesi il “debito elettorale” che ha nei confronti delle varie Onlus (vere o presunte), Associazioni, Circoli e centri sociali.
Sarebbe interessante sapere se, oltre agli affitti non pagati o nemmeno richiesti, le utenze vengono pagate dagli interessati o se ricadono sulle spalle del Comune.
La stessa cosa avveniva a Sesto San Giovanni, da 70 anni roccaforte della sinistra, fino all’avvento di una giunta di centro-destra l’anno scorso, che ha scoperchiato il “vaso di Pandora” delle regalie a favore degli stessi soggetti. E la festa a danno dei cittadini è finita!
Il sistema sinistra funziona ovunque allo stesso modo.