Allarme a Milano: un morto ogni quindici ore per colpa del biossido di azoto dei diesel

Milano

Milano 24 Maggio – Un morto ogni quindici ore per le emissioni fuorilegge di biossido di azoto (NO2), il gas dei diesel delle auto. È il dato elaborato dal dipartimento di epidemiologia del Lazio che, insieme all’associazione Cittadini per l’Aria Onlus, ha mappato la presenza di biossido di azoto in città. E da cui emerge che una scuola su due, a Milano, ha un livello di NO2 che supera i 40 microgrammi per metro cubo. Mentre nei parchi e giardini pubblici il dato è del 56 per cento. In sostanza, i bimbi milanesi respirano un’aria tossica.

 

La ricerca che ha prodotto le mappe si chiama appunto “NO2, No grazie. Stop ai diesel in città” e ha visto la partecipazione attiva di quasi 300 milanesi e molte associazioni, tra cui Greenpeace, WWF Lombardia e WWF Insubria, Massa Marmocchi, Ciclobby, Retake Milano e alcuni comitati di quartiere come Comitato la Goccia e Le Giardiniere Milano. La rilevazione di biossido di azoto nell’aria è stata realizzata tra il 2 febbraio e il 2 marzo 2018 e è stata condotta dai cittadini volontari che hanno posizionato 157 campionatori nei pressi di scuole e asili; altri 39 campionatori sono stati posizionati vicino a parchi, giardini e aree giochi e, infine, 81 in altri luoghi di Milano. «Il motivo per cui abbiamo scelto questo periodo dell’anno è che in inverno la concentrazione di biossido di azoto è maggiore sia per le condizioni meteo che per la mancanza di riscaldamento», spiega Maria Grazia Perrone, una delle ricercatrici che hanno lavorato al progetto.

 

 

Rispetto al 2017, quando con lo stesso campionamento era emerso che la quota di biossido di azoto fuorilegge era dell’84 per cento, quest’anno la percentuale generale di NO2 in città è del 55 per cento. Ma, come spiega Anna Maria Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria Onlus, « la campagna dell’anno scorso non aveva come target specifico i luoghi frequentati da bambini e ragazzi. Comprendeva in gran parte indirizzi selezionati dai cittadini in base alla loro residenza, e tra questi una maggiore quantità di incroci e strade trafficate, che spiegano la differenza». E a Milano l’origine degli ossidi di azoto nell’aria, tra cui NO2, sono i motori diesel: il 73 per cento delle emissioni di queste sostanze proviene dal trasporto su strada e altre sorgenti mobili. Anche i diesel di ultima generazione, gli Euro 6, su strada violano i limiti Ue alle emissioni in nove casi su dieci e producono ossidi di azoto in quantità fortemente superiori a quanto dichiarato, dal doppio fino a 13 volte di più.

I dati elaborati sono poi passati nelle mani del dipartimento di Epidemiologia del Lazio che, attraverso le tecniche del “machine learning” e un modello chiamato Lurf (Land Use Random Forest), ha stimato l’impatto di N02 sulla mortalità a Milano. E hanno scoperto che lo scorso anno in città sono state 594 le persone morte a causa dell’inquinamento fuorilegge (cioè oltre il limite previsto di 40 microgrammi per metro cubo) da biossido di azoto. In percentuale, sono 5 morti ogni 100 in città. Ma l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) registra effetti sulla salute già al di sotto della soglia di legge, per concentrazioni superiori ai 20 microgrammi per metro cubo: in questo caso, il numero di decessi per inquinamento triplica, arrivando a 1791, cioè

14 ogni 100 in città. «La campagna di rilevazione dell’NO2 ci ha permesso di sviluppare un modello di “machine learning” sui dati per stimare le concentrazioni medie annue di NO2 sull’intera area di Milano. Si tratta della prima volta in Italia in cui una tecnica di questo tipo viene “addestrata” sui dati rilevati dai cittadini ed “esportata” sull’intero territorio comunale. Ci dà modo di “imparare” dai dati misurati, e predire i livelli di inquinamento a una elevata risoluzione spaziale, con margini di incertezza contenuti. Inoltre, la quantità di dati misurati, oltre 200 punti di misura, ha permesso lo sviluppo di un modello robusto e riproducibile», spiega Massimo Stafoggia del Dipartimento di Epidemiologia – Servizio Sanitario Regione Lazio.

 

Per Anna Gerometta, stando così la situazione, «è necessaria una svolta nelle politiche della mobilità a Milano e dintorni, un cambio deciso di prospettiva. Muoversi in auto, quando sono disponibili valide alternative, non può essere considerato un diritto. Lo è quello di crescere, vivere e respirare senza avvelenarsi giorno dopo giorno». Per questo, continua la presidente dell’assocazione, si devono «fermare i diesel. Chi governa oggi ha il dovere di adottare, in tempi brevi, le misure necessarie per rientrare al più presto nei limiti di legge e difendere la salute di tutti. Qualunque amministratore sceglierà la strada del vero cambiamento, ci avrà dalla sua parte. E con noi i cittadini».

Chiara Baldi (La Stampa)

1 thought on “Allarme a Milano: un morto ogni quindici ore per colpa del biossido di azoto dei diesel

  1. Una curiosità, come fanno a stimare la mortalità? Perchè con le cifre fornite per i pm 10, risultava che non poteva esistere fumatori che consumassero 10 sigarette in auto al giorno, perchè la loro prospettiva di vita sarebbe diminuita di 70 anni (rapporto di speranza di vita in meno con 40 microgrammi di media per 24 ore, e speranza di vita in meno con la concentrazione di particolato di 10 sigarette per 2 ore)

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