Dalla Regione, aiuti per l’affitto ai padri separati e se residenti da cinque anni in Lombardia

Lombardia

Milano 24 Maggio – La Regione vara gli aiuti ai papà separati: i «nuovi poveri», come li ha definiti ieri il governatore Attilio Fontana. E ai quali, quindi, d’ora in poi il Pirellone darà una mano per pagare l’affitto, a patto che abbiano un Isee sotto i 20mila euro. E siano residenti in Lombardia da almeno cinque anni. La manovra deriva da una legge del 2014 e da una delibera approvata, dall’allora giunta Maroni, a fine 2017. Diventa operativa adesso, grazie allo stanziamento di sei milioni di euro, divisi su due bandi: il primo varrà 1,4 milioni, che andranno agli enti (che potranno presentare domanda entro il 30 settembre) che affronteranno una ristrutturazione per ospitare i genitori separati. Il secondo bando — da 4,6 milioni — sarà invece utilizzato per aiutare direttamente i papà (e le mamme) separati. Come? I beneficiari — circa 2.300 persone in Lombardia — potranno presentare domanda tra il 5 e il 30 giugno prossimo alle Ats. Se in regola, riceveranno un contributo per pagare l’affitto, non superiore al 30 per cento del canone annuale della casa in cui abitano: la soglia massima è di 2.000 euro l’anno per chi vive in una casa in affitto con canone concordato, e di 3.000 per chi invece ha un affitto stipulato a prezzi di mercato. Per accedere ai contributi, bisognerà avere un figlio nato o adottato nel corso del matrimonio: saranno esclusi, quindi, tutti quei genitori separati che erano parte di una coppia di fatto. Condizione indispensabile, la residenza da almeno cinque anni. «Con questi due bandi — spiega l’assessore alla Famiglia Silvia Piani — abbiamo voluto rispondere a un bisogno emergente in crescita negli ultimi anni, e dare un sostegno abitativo ai genitori separati in situazione di disagio. Un segnale concreto di come la Regione valuti con attenzione questo tipo di problematica e verso il quale ci sarà sempre il massimo impegno». (Repubblica)

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