Milano 29 Maggio – Quasi 40mila le giornate in 90 anni di vita dell’istituto dei Tumori in cui è stata condotta ricerca oncologica. E questo ha contribuito a fare sì che la malattia diventasse sempre più trattabile. Oggi sono oltre 4 milioni gli italiani che hanno ripreso la loro vita normale dopo la malattia. L’istituto dei Tumori di Milano ha dato il via al programma di ricerca per i prossimi quattro anni, l’obiettivo è migliorare la pianificazione delle strategie e la messa a punto di quattro innovative linee di ricerca: prevenzione primaria, secondaria e diagnosi precoce; medicina di precisione e innovazione tecnologica farmacologica e non; complessità e tumori rari; ricerca sanitaria e “outcome research”. «Rappresentano le nuove priorità dell’INT su cui fondare la ricerca – sottolinea Giovanni Apolone, direttore scientifico dell’INT -. Le nuove linee diventano soprattutto uno strumento di programmazione con un responsabile di riferimento con il compito di definire un programma di azione, e i fondi vengono allocati a ogni singola ricerca».
Momento di riflessione e confronto
Il numero di pubblicazioni scientifiche dei ricercatori dell’INT è in costante aumento, gli studi apparsi su riviste scientifiche internazionali sono passati da 550 del 2013 a 702 del 2017. «La Giornata della Ricerca è un importante momento di riflessione e di confronto tra ciò che fa parte del bagaglio attuale di conoscenze dell’Istituto e i progetti per il futuro, tra gli esperti che hanno contribuito al raggiungimento di obiettivi fondamentali e i giovani ricercatori che con la loro attività stanno contribuendo alla ricerca che verrà» spiega Enzo Lucchini, presidente dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. All’INT l’attenzione alla ricerca traslazionale è forte e rimane il primo obiettivo del lavoro dei ricercatori. «La ricerca svolta all’Istituto Nazionale dei Tumori si mantiene sempre a livelli elevati, tanto da rappresentare spesso lo start ai cambiamenti nella diagnosi e nella cura – interviene Luigi Cajazzo, direttore generale INT – Questo rende l’INT il riferimento nazionale e internazionale in campo oncologico».
Il cancro che muta e resiste alle terapie
La ricerca continua a segnare tappe importanti nella lotta al cancro. Basti pensare ai “Basket study” che testano l’efficacia dei farmaci in pazienti che non hanno più un unico tumore, ma malattie diverse che condividono lo stesso profilo molecolare. Oppure alla possibilità per alcune forme tumorali di scegliere la terapia personalizzata in funzione del profilo genetico e molecolare del paziente. «Emerge sempre di più un fenomeno noto, e ora molto studiato, vale a dire la capacità del cancro di mutare e resistere alle terapie – continua Apolone -. Questo ci sta portando a delineare una ricerca sempre più tecnologica, ma senza perdere di vista il paziente che andrà seguito nel tempo per studiare le caratteristiche mutevoli del cancro e trovare la terapia più appropriata a seconda della fase della malattia». Non si parla solo di terapie mirate alle caratteristiche del tumore, ma anche soprattutto di una maggior precisione in ogni campo di azione della medicina, dalla prevenzione primaria alla sorveglianza del paziente reso privo di malattia ma che potrebbe avere ricadute e progressioni. «Tutto va personalizzato, non solo le cure farmacologiche – sottolinea Apolone -. Le nuove linee di ricerca vanno in questa direzione: fornire dati e informazioni per la migliore personalizzazione dell’intero ciclo di cure e assistenza».
Un importante aiuto per la ricerca
La Giornata della Ricerca 2018 sottolinea il ruolo primario dei cittadini nel finanziamento dei progetti, grazie soprattutto alle donazioni attraverso il 5 per mille. «Nel biennio 2016-2017 sono stati allocati in totale cinque milioni di euro, che sono stati destinati a diversi progetti, sia multidisciplinari, sia sviluppati da giovani ricercatori – interviene Apolone -. Quest’anno anche per ringraziare chi ci aiuta, abbiamo deciso di raccontare quali lavori scientifici sono in corso, anche per merito di questi fondi». Quattro sono coordinati da ricercatori senior: Marina Bagnoli dell’Unità di Terapie Molecolari-Dipartimento di Ricerca; Riccardo Valdagni, direttore Radioterapia Oncologica 1 e direttore Programma Prostata; Lisa Licitra, direttore Struttura Complessa Oncologia Medica 3 – Tumori Testa-Collo; Massimo Di Nicola, responsabile S.S. Immunoterapia clinica dei tumori e terapie innovative. Una parte delle risorse disponibili sostiene invece i progetti di ricercatori all’inizio della loro carriera. Quest’anno sono due: Daniele Lecis del Dipartimento di Ricerca e Annalisa Trama del Dipartimento di Ricerca.
Livia Gamondi (Corriere)
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