Milano 29 Maggio – «Ho subito un grave torto dalla massima istituzione del Paese sulla base di un paradossale processo alle intenzioni di voler uscire dall’euro e non a quelle che professo e che ho ripetuto nel mio Comunicato, criticato dalla maggior parte dei media senza neanche illustrarne i contenuti». Così in una nota pubblicata su Scenarieconomici.it, il professor Paolo Savona. «Non avrei mai messo in discussione l’euro, ma avrei chiesto all’Unione Europea di dare risposte alle esigenze di cambiamento che provengono dall’interno di tutti i paesi-membri», continua il docente sul cui nome si è consumata domenica la rottura delle trattative per la formazione del governo.
La «teoria dei giochi»
«Aggiungo che ciò si sarebbe dovuto svolgere secondo la strategia di negoziazione suggerita dalla teoria dei giochi che raccomanda di non rivelare i limiti dell’azione, perché altrimenti si è già sconfitti, un concetto da me ripetutamente espresso pubblicamente». «Si tratta di decidere», continua il docente, aggiungendo che l’Italia registra fenomeni di povertà, minore reddito e maggiori disuguaglianze, «se gli europeisti sono quelli che stanno creando le condizioni per la fine dell’Ue o chi, come me, ne chiede la riforma per salvare gli obiettivi che si era prefissi».
«L’ok da Macron»
Se non avesse avuto «veti inaccettabili, perché infondati, il Governo Conte avrebbe potuto contare sul sostegno di Macron», continua ancora il docente, «così incanalando le reazioni scomposte che provengono dall’interno di tutti indistintamente i paesi membri europei verso le decisioni che aiutino l’Italia a uscire dalla china verso cui è stata spinta». «Chi rappresenterà le istanze del popolo italiano il 28 e il 29 giugno», al vertice dei capi di Stato e governo a Bruxelles?
La «miopia dei tedeschi»
«Una particolare consolazione», continua ancora Savona, «mi è venuta da Jean Paul Fitoussi sul Mattino di Napoli e da Wolfgang Munchau sul Financial Times. Il primo afferma correttamente che non avrei mai messo in discussione l’euro. Più incisivo e vicino al mio pensiero è il commento di Munchau che analizza come deve essere l’euro per non subire la dominanza mondiale del dollaro e della geopolitica degli Stati Uniti, affermando che la moneta europea è stata mal costruita per colpa della miopia dei tedeschi».(Corriere)
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