Il dossier sul costo della vita: Milano sempre più cara, ma i salari sono bassi

Milano

Milano 31 Maggio – Prezzi molto sopra la media, salari piuttosto bassi e tasse mediamente alte. Ecco il mix micidiale che fa di Milano una delle metropoli più care del mondo. Precisamente la settima del pianeta. È quello che emerge dalla tradizionale classifica realizzata dalla banca svizzera UbsWealth Management sul rapporto tra salari e prezzi al consumo nelle varie (77) città del globo. Nell’edizione di quest’anno – si tratta della 17esima – in cima al podio c’è ancora una volta Zurigo (Svizzera), seguita a ruota da un’altra città elvetica, Ginevra, e da Oslo (Norvegia). Come detto, il capoluogo lombardo surclassa molte delle Capitali Ue da Londra e Parigi, passando per Berlino, Vienna e ovviamente metropoli come Madrid, Lisbona e supera anche la capitale Roma che conquista la 28esima posizione. Sotto la Madonnina, la situazione non cambia granchè se si prende come riferimento il livello salariale: se Roma si colloca al 22esimo posto, Milano si trova al 27esimo. In cima alla top ten c’è Ginevra, seguita da Zurigo e Lussemburgo.

SOLDI IN TASCA E il potere d’acquisto? Anche su questo fronte Milano ne esce con le ossa rotte: è, infatti, a metà classifica – precisamente in 37esima posizione – preceduta come sempre da Roma che troviamo al 35esimo posto. «A pesare sul livello di Milano» viene spiegato dagli esperi di Ubs, «è il costo della vita rispetto a salari medi relativamente più bassi che in città altrettanto costose». A godersi molto più la vita sono gli abitanti di Los Angeles che possono vantare il potere d’acquisto più alto a livello globale rispetto alla retribuzione media, seguiti da quelli di Zurigo e di Miami. Oggi una persona che risiede nella metropoli californiana, infatti, può permettersi quasi un quarto (23,9%) di più di una persona che vive in una metropoli come New York. Lo studio analizza i prezzi di 128 beni e servizi nonché i salari medi di 15 professioni che rappresentano la media della popolazione attiva. 01tre 75mila i dati raccolti e analizzati dal colosso elvetico Ubs. Tra i più interessanti e sfiziosi quelli che mostrano quanti minuti di lavoro occorrono nelle varie città del pianeta per potersi comprare un Big Mac, un iPhone o semplicemente una tazzina di caffè.

IL CAFFÈ A Doha, ad esempio, per una fumante tazzina di cafiê bollente si spende praticamente una fortuna: ben 6,40 dollari. A Lagos, con lo stesso prezzo, si possono invece bere più di 10 caffè (0,62 centesimi). Tra le metropoli meno care al mondo spicca  Roma in cui per un caffè si spendono solo 0,99 centesimi. Più cara, invece, una tazzina sotto la Madonnina che mediamente costa 1,33. Per acquistare un Big Mac, invece, a Hong Kong è stato calcolato che si devono lavorare solo 11,8 minuti. Diventano 26 i minuti di lavoro che servono per mangiarsi lo stesso panino a Milano. A Nairobi, la situazione peggiore: nella capitale keniota, infatti, per un hamburger targato Mc Donald’s bisogna lavorare quasi 3 ore. E chi invece volesse comprarsi un iPhone? Più facile acquistarlo se si lavora a Zurigo dove servono meno di 5 giorni di lavoro.. Un ultimo consiglio: siete in vacanza a Milano e vi viene un’irrefrenabile voglia di acquistarvi un abito? Beh, lo diciamo contro i nostri interessi, ma cambiate immediatamente idea. Per acquistare vestiti Milano è la città in assoluto più cara del pianeta con una spesa media di circa 1.300 dollari. Se proprio puntate sul Belpaese fatevi 600 km e andate a Roma: con poco più di 800 dollari vi portate a casa lo stesso abito. E risparmiate un bel po’ di denaro.

Benedetta Vitetta (Libero)

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