Milano 5 Giugno – La vicenda della Tari gonfiata sulle pertinenze è con una beffa per i contribuenti milanesi, come era prevedibile conoscendo la fame di soldi del Comune di Milano.
Appena il Governo disse che le somme calcolate sulla quota variabile delle pertinenze non erano dovute, il Sindaco Sala annunciò che il Comune avrebbe rimborsato automaticamente tutto.
Passa il tempo e cominciano i distinguo. Prima l’Assessore al Bilancio attende un parere del Ministero dell’Economia. Poi, insoddisfatto, chiede un parere alla Corte dei Conti. Pure manovre dilatorie, vogliono prendere tempo, penso io. Se uno deve dei soldi a un altro a che pro chiedere un parere a un terzo?
Ora a poche settimane dal pagamento Tari la verità emerge. Il Comune non rimborsera automaticamente, né scalerà dai futuri pagamenti Tari le somme indebitamente richieste in passato. In barba alle promesse, solo chi farà ricorso, potrà vedersi restituite le somme incassate dal Comune per le pertinenze. Il giochino è lo stesso delle multe spedite dopo 90 giorni: il Comune confida che in pochi avranno tempo e notizie per fare ricorso.
Un bottino di 40 milioni che a questo punto rimarrà in gran parte nelle casse comunali.

Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Come si fa a fare ricorso ?
Attendiamo quindi anche a Milano la prossima amministrazione comunale a maggioranza partiti populisti. Non chiediamoci il perchè della disfatta dei vecchi partiti