Un discorso a testa alta e schiena dritta, quello della Gelmini alla Camera nel giorno della fiducia. L’aspettativa che così fosse e dovesse essere era nell’aria, per ribadire i valori e le idee di un partito offeso e ferito da un qualunquismo che si veste di populisno becero e di convenienza. Un populismo che non è “ascoltare il popolo”, ma inebriarsi con slogan che fanno godere la pancia del popolo. E la pancia è la logica di quel vaffan..che ha cambiato la politica. Un Governo di compromessi reiterati, di mezze verità, di tanto fumo: sull’arrosto si vedrà.
“Forza Italia voterà convintamente contro la fiducia“, ha detto Mariastella Gelmini, “La nostra non sarà un’opposizione ideologica e preconcetta. Noi come opposizione non faremo sconti, ma saremo sempre in prima linea per difendere gli interessi del Paese. La campagna elettorale è finita, il tempo della propaganda, degli slogan, delle dirette su Facebook è finito“. Forza Italia è altro, chiarisce ancora L’esecutivo Conte “non è il governo scelto dagli italiani, di cui l’Italia ha bisogno, il vostro rappresenta un compromesso tra due programmi diversi…”Il nostro giudizio a valle della lettura del contratto e delle parole da lei pronunciate è severo. Siamo preoccupati, abbiamo ascoltato un discorso intriso di pauperismo e giustizialismo. Si è presentato come l’avvocato degli italiani, non vorremmo che con il suo governo gli italiani diventassero presunti colpevoli“. Lei – ha proseguito – si è presentato come il garante della realizzazione del contratto, ma la costituzione le assegna poteri ben maggiori”. Orgoglio e consapevolezza “Su come si deve stare in Europa con la schiena dritta – ha poi osservato – non accettiamo lezioni, il nostro governo è andato a casa prima di accettare il commissariamento economico“. E al capo della Lega “”Salvini è stato un abile leader della Lega, ma non è stato, come invece Berlusconi, un leader unificante del centrodestra, sta a Salvini cercare di ricomporre questa frattura“.
Per ora Salvini è guidato da un’ambizione personale che anche Maroni non approva, ma sentirsi un Demiurgo portatore assoluto della verità non è rispettoso della sensibilità degli (ex?) alleati. Un discorso chiaro che riafferma l’identità dei partiti della coalizione.
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Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
E’ vero sig.ra Nene un bel discorso da parte della Gelmini è piaciuto a molti, ma i discorsi rimangono tali se nessuno poi li appoggia, o no? Non dimentichiamoci, inoltre, che se questo governo è nato, è nato anche perchè da parte di F.I.è stato dato il via a Salvini….
Conoscendo i suoi “polli” che sono estremi per natura cosa si aspettava Berlusconi, rispetto?
Non gli sono bastate le esperienze precedenti dei suoi finti amici politici?