Milano 9 Giugno – “Ho effettuato stamattina (ieri ndr) un sopralluogo negli stabili comunali abbandonati di Via Adriano 60 e ho potuto constatare, per l’ennesima volta, segni evidenti di occupazione- commenta Silvia Sardone, consigliere comunale e regionale. – D’altronde entrare nell’area è facilissimo, visto che un cancello è totalmente aperto. Abbiamo trovato numerosi appartamenti, addirittura alcuni con dei lucchetti alle porte. Qui di notte trovano rifugio stranieri irregolari di tutte le etnie e purtroppo anche spacciatori e tossicodipendenti. Infatti nei piani degli edifici abbandonati abbiamo rinvenuto oltre a materassi e valigie, anche numerose siringhe. La desolazione è totale e praticamente ogni piano dei numerosi edifici evidenzia segni di occupazioni e bivacchi.
La situazione di questa area descrive in pieno il fallimento della sinistra nella riqualificazione delle periferie.
Il 17 aprile 2015 l’ex vicesindaco De Cesaris annunciava: “Il Comune di Milano aveva promesso ai cittadini che avrebbe recuperato al pubblico l’area via Adriano 60, originariamente destinata ad un intervento immobiliare, per ridestinarla a servizi, in particolare per realizzare la scuola media che gli abitanti della zona attendono da molto tempo. Abbiamo rispettato l’impegno, un altro tassello importante per la riqualificazione dell’intero quartiere”. In realtà l’area è rimasta esattamente come era tre anni fa
A ottobre 2015 l’assessore Granelli dichiarava ” In realtà la situazione è totalmente peggiorata e di utile per la comunità non c’è nulla.“
Durante la giunta itinerante a Crescenzago (luglio 2016) il sindaco Sala promise, nell’ambito del piano periferie, una “grande riqualificazione del quartiere e una scuola media”
Il 24 agosto 2016 il Comune annunciava: “Nell’area di via Adriano 60 verrà realizzata una nuova scuola secondaria di I grado dotata di mensa e palestra. L’Amministrazione ha già finanziato e avviato i lavori di demolizione di immobili e bonifica dell’area”. Anche in questo caso all’annuncio non è seguito nemmeno un fatto, nessun lavoro è mai iniziato.
Il 18 dicembre 2017 il Comune di Milano annunciava fondi dal quartiere per la rigenerazione del quartiere, in cui si parlava di progetti definitivi per la scuola media e per la demolizione della struttura di Via Adriano 60. Non si sono mai visti nè i soldi nè la rigenerazione nè i progetti definitivi.
Negli anni sono state numerosissimi i proclami del Comune sulla bonifica dell’area, sull’abbattimento e sull’arrivo della scuola media, attesa da decenni. I comunicati della giunta comunale sulla riqualificazione del quartiere sono stati molteplici e a tutti ovviamente non è seguito un fatto.
I residenti sono stanchi delle promesse disattese e di date di inizio e fine lavori costantemente rimandati. A tal proposito fa sorridere la macchina della propaganda della giunta anche per lo stabile abbandonato tra Via Adriano e Via Mulas, su cui ci sono stati già due comunicati per “vendere” l’inizio dei lavori. Per la cronaca ad oggi non c’è nessun operaio nella struttura.
I cittadini sono stanchi del degrado e della politica degli annunci della giunta Sala. Il flop del piano periferie ha la sua immagine: gli stabili comunali di Via Adriano 60.
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COMUNICATO DE CESARIS APRILE 2015 – http://www.comune.milano.it/wps/portal/ist/it/news/primopiano/tutte_notizie/urbanistica_verde_agricoltura/area_via_adriano_60
COMUNICATO GRANELLI OTTOBRE 2015 – http://www.comune.milano.it/wps/portal/ist/it/news/primopiano/archivio_dal_2012/sicurezza_polizia_volontariato/adriano60_area_vigili_fuoco
COMUNICATO COMUNE AGOSTO 2016
COMUNICATO COMUNE DICEMBRE 2017
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In allegato foto di ieri dell’occupazione:
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Nulla mi meraviglia per ciò che accade a Milano da parte dell’amministrazione comunale. Infatti gli italiani per le amministrazioni milanesi di sinistra sono sempre più trasparenti.
Tenendo conto che questo è il loro concetto cosa ci si può aspettare se non il pensiero unico rivolto agli extracomunitari e alle moschee che per questa sgangherata amministrazione sono ormai l’unica fonte di voti per non affondare nella melma di una realtà che nessuna metafora riesce a definire. Melma che loro stessi hanno creato e che ha invaso, ormai, la città che ormai puzza.