Milano 10 Giugno – Fra i molti disagi che la decisione di far partire da gennaio 2019 la Low Emission Zone (circolazione vietata ai Diesel fino Euro 3) vi sarà anche quello di rendere impossibile la vita alle auto storiche e ai loro collezionisti.
Le auto storiche fra Milano e provincia somo 4000. In città si muovono ogni giorno 900.000 veicoli. Capite che è una percentuale irrisoria sotto lo zero virgola.. Anche perché chi ha una auto storica non la usa quotidianamente per spostarsi, ma la tira fuori talvolta dal garage per passione o manifestazioni..
Se però scattasse il divieto si darebbe un colpo mortale sia al collezionismo sia all’indotto del settore.
Mantenere le auto d’epoca significa mantenere viva la memoria della nostra storia industriale e del design. Ma il danno di questo divieto colpirebbe tante imprese che vivono del restauro, della manutenzione e del commercio di questi gioielli e molte auto storiche prenderebbero la via dell’estero.
Per questi motivi ho presentato una mozione per chiedere la deroga alle auto con piu di 30 anni per l’ingresso alla Lez.
Anche in Europa in quelle zone ove ci sono limitazioni alle auto con motori inquinanti sono in vigore deroghe per le auto d’epoca.
Speriamo che almeno in questo caso prevalga il buon senso. Alla fine un autobus diesel ATM con 10 anni di vita inquina in un giorno molto di più tutte le auto d’epoca che circolano mediamente in un mese a Milano. Non facciamo un danno alla storia industriale, ai collezionisti e a una eccellenza economica per un capriccio burocratico.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Ma se domani qualche sindaco ecotalebano si sveglia e decide che nella propria città non possano più essere accesi i riscaldamenti in case dall’efficienza energetica inferiore alla B?
Concettualmente mi sembra la stessa cosa. O sono legittime entrambe le decisioni, o non lo è nessuna delle due.