“Se siamo tutti convinti che il messaggio del barcone possa essere valorizzato ad Augusta, è giusto che rimanga lì”. Parola di Giuseppe Sala, sindaco di Milano, che aveva fortemente voluto, insieme alla neodeputata Lia Quartapelle, lo spostamento nel capoluogo lombardo del relitto naufragato il 18 aprile del 2015 al largo della Libia con 700 migranti. Erano stati inutili gli appelli dello stesso Partito democratico: Manuel Mangano, dirigente dei giovani Pd di Augusta, aveva più volte cercato di convincere il suo partito e il governo che fosse un errore spendere 600mila euro per trasferire in Lombardia il barcone. Sala e Quartapelle avevano insistito tanto, ma alla fine (forse anche complice il trasferimento in Parlamento della sòra Lia) hanno ceduto. A Città Studi arriverà comunque un museo dei diritti, ma non il barcone. Augusta avrà il simbolo dello sforzo che la propria comunità ha sostenuto in questi anni di immigrazione massiva e le casse pubbliche risparmieranno un bel gruzzolo.
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