Milano 12 Giugno – “Dopo il 4 marzo, tra incertezze e novità del quadro politico-istituzionale, sembra acquisito che i singoli cattolici si ritrovino in diverse appartenenze partitiche, ma pare abbiano smarrito il criterio per capire dove nel complesso stanno andando, cosa i loro comportamenti trasmettono, in che misura e con quali implicazioni di etica individuale e collettiva incidono nella convivenza. È come se fede e politica, Buona Novella e arte di governare la polis fossero diventate estranee e indifferenti l’una all’altra”. Lo affermano i promotori di due incontri sotto il titolo complessivo “Ripartire dalla politica. Perché?”. “Una perdita di radici? Un cambio d’epoca? Un respiro corto? Una condivisione acritica di uno smarrimento collettivo? Un contagio psichico del virus dell’indifferenza che mina socialità, rapporti, struttura dell’umano? Di certo una realtà complessa di cui prendere atto, ma da non subire, né sottovalutare”. Acli, Città dell’uomo, Azione cattolica, Fondazione Ambrosianeum, editrice In Dialogo, Fondazione Giuseppe Lazzati intendono riflettere “sulla responsabilità civile che nasce dall’essere cristiani e che dovrebbe animare la dimensione sociale e politica, senza esaurirsi in essa”. Il primo incontro – ore 19.30, via delle Ore 3 Milano – si terrà mercoledì 13 giugno con il titolo “L’Irrilevanza dei cattolici in politica: disimpegno o frammentazione?”. Il secondo appuntamento sarà il 25 giugno.(SIR)
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