I Fratelli milanesi alla resa dei conti

Milano
Ospitiamo un intervento del ‘barone nero’ Roberto Jonghi Lavarini sulla situazione interna di Fratelli d’Italia. “Il risultato elettorale di Fratelli d’Italia alle elezioni amministrative dello scorso 10 giugno, nei comuni della provincia di Milano e della Lombardia, è stato veramente disastroso: il partito dimezza il proprio consenso, ottenuto solo alle scorse elezioni politiche, e si attesta intorno al 2,5% di media, praticamente senza eleggere nostri rappresentanti nelle istituzioni locali, in comuni dove, persino il Movimento Sociale ha sempre avuto almeno un consigliere comunale. A Brescia otteniamo un seggio (ma solo grazie al numero complessivo degli abitanti e dei posti da assegnare). Unica eccezione positiva è la lista civica nazional-popolare promossa dal bravissimo Pino Pozzoli, candidato sindaco ad Opera, che ottiene il 17%., fuori dalla coalizione di centrodestra.
A livello nazionale, invece, il partito, grazie, sopratutto, a Giorgia Meloni, tiene, nonostante la incredibile crescita della Lega di Mattro Salvini che ha calamitato la protesta, la voglia di cambiamento e la gran parte del tradizionale elettorato di destra.
Il nostro peggiore risultato locale, non è dato solo dalla maggiore e storica presenza della Lega sul territorio padano ma anche, e dobbiamo dirlo con forza e chiarezza, dalla assoluta assenza organizzativa del movimento che (a Milano!) non ha sedi fisiche e nemmeno segreterie politiche (cittadina e provinciale) e che è male gestito da una dirigenza, complessivamente vecchia e mediocre (non eletta da nessun congresso) che, non aprendo Fratelli d’Italia ad una reale partecipazione, condivisione, trasparenza, rinnovamento e meritocrazia, a furia di accentrare tutto il potere decisionale (su rappresentanti locali, candidature, alleanze e nomine), ha fatto allontanare tanti validi patrioti, disperdendo troppe, energie positive.
Speriamo che ora si abbia capito definitivamente la lezione! Il nostro circolo Fare Fronte, nonostante i tanti bastoni che ci hanno messo fra le ruote, ha fatto, come sempre, il proprio dovere, tutto ciò che era possibile, a sostegno dei suoi candidati, di Fratelli d’Italia e della coalizione unitaria di centrodestra nel suo complesso. Noi abbiamo la coscienza a posto, ma siamo sinceramente rammaricati per tutti i consigli, le segnalazioni, le proposte e gli appelli che abbiamo lanciato, drammaticamente invano, alla dirigenza di Fratelli d’Italia.
Chiediamo ora, ufficialmente, a Giorgia Meloni, Ignazio La Russa, Carlo Fidanza e Daniela Santanche di convocare i congressi cittadino e provinciale di Milano e, nell’attesa, di nominare, subito, dei commissari politici per i due importanti ruoli. Chiediamo, inoltre, una riunione della segreteria regionale lombarda del partito, aperta a tutti gli iscritti, e la attuazione dello statuto del partito, con la formazione dei dipartimenti tematici.
Contemporaneamente, annunciamo la mia candidatura alla segreteria cittadina di Milano.
Attendiamo urgentemente risposte chiare e precise, non generiche ed evasive come al solito… Diamo tempo fino alla fine del mese di luglio, poi, in base alle risposte/proposte ufficiali, o alla loro assenza, decideremo cosa fare, da militanti liberi e coerenti quali siamo.
Nel frattempo, non staremo certo con le mani in mano, ma ci dedicheremo, nella nostra migliore tradizione, a cose alte e nobili, alla cultura ed alla geopolitica, alla informazione ed alla formazione, con il convegno del filosofo tradizionalista russo Alexander Dugin (consigliere del presidente Vladimir Putin) e con il progetto editoriale e metapolitico “Idee per l’Europa dei Popoli”, promosso dall’eurodeputato Mario Borghezio e dall’editore Luciano Lucarini. Perchè noi pensiamo in grande e vogliamo costruire un fronte nazional-popolare europeo che superi gli attuali schematismi ideologici e partitici, e che difenda veramente la giustizia sociale, la sovranità nazionale, l’identità, la sicurezza ed il benessere del nostro popolo. Il nostro nemico sono i poteri forti della plutocrazia mondialista e sionista che controllano la moneta, le banche, le borse, le assicurazioni, l’Unione Europea, la NATO, e che utilizzano il relativismo morale e l’immigrazione di massa, la burocrazia e le tasse, le guerre ed il terrorismo, per tenerci schiavi dei loro interessi privati”.

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